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Pisa-Spal, caos societario e apertura stadio: "I tifosi restino tutti fuori, la proprietà pure"

La Curva Nord rilancia l'appello alla compattezza contro l'attuale proprietà. C'è l'invito a non entrare in caso di parziale apertura degli spalti. Ai Petroni: "Voi non dovete avvicinarvi"

Una città unita contro la proprietà. E' quanto nel tempo si è andato delineando nelle vicende del Pisa, con la Curva Nord che nuovamente attacca l'attuale società e rilancia la protesta.

I tifosi organizzati si mobilitano infatti per la prossima partita casalinga, in programma domenica 9 ottobre all'Arena Garibaldi alle 15 contro la Spal: "Se ci sarà una ridicola apertura parziale dello stadio, invitiamo già da ora gli abbonati a restare fuori con chi per svariati motivi non si è abbonato, siano essi dovuti alla contestazione alla società, alla tessera del tifoso o puramente economici". Gesto di coesione a cui si aggiunge l'invito di non presentarsi allo stadio al gruppo Petroni come con l'Ascoli: "Non possiamo accettare che le stesse persone che sono la causa di questa situazione siano all'interno dell'Arena e i tifosi fuori, per questo invitiamo nuovamente la società a non avvicinarsi nemmeno minimamente agli ingressi dell'Arena Garibaldi".

Un muro contro muro, di cui però la squadra non deve soffrirne: "Per dimostrare ancora una volta alla squadra tutto il nostro sostegno - prosegue la Curva Nord - e per dimostrare alla società tutto il nostro sdegno il ritrovo per tutta la tifoseria è alle 13 in via Piave per accogliere alla nostra maniera l'arrivo del pullman dei giocatori!". Si prospetta quindi un nuovo bagno di folla per i nerazzurri, insieme alla contestazione verso la proprietà.

"In questa estate travagliata per tutta la Pisa calcistica - analizzano i tifosi - è successo qualcosa di straordinario tra la città e la sua squadra di calcio, intesa come giocatori, allenatore e staff. Un attaccamento reciproco, noi a loro e loro a noi, attaccamento che ha portato agli esaltanti risultati di questo inizio campionato. E' palese a tutti la voglia di lottare che partita dopo partita i nostri ragazzi dimostrano sul campo, mettendosi per 90 minuti alle spalle tutti i problemi ambientali e societari che chiaramente non li rendono sereni durante la settimana. L'emblema di una società allo sbando sono gli allenamenti delle giovanili tra i palazzi di via Norvegia. Stiamo parlando di un settore giovanile di una società di serie b, non amatoriale! Tutto questo è scandaloso e deve finire".

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