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Pisa S.C. 1909: dopo la prova di maturità, serve la lode

La vittoria del derby ha confermato la crescita esponenziale del Pisa sotto la guida di Michele Pazienza. Adesso i nerazzurri sono chiamati a dare continuità all'entusiasmo e alle prestazioni sull'insidioso campo di Pontedera

Dopo oltre otto anni di attesa, Pisa ed il Pisa hanno potuto rivivere un derby esaltante. Le aspettative sulla supersfida di domenica 26 novembre erano molte, in virtù del fatto che i nerazzurri si giocavano, praticamente, una grossa parte delle speranze di riaprire la lotta per il vertice del Girone A. E al triplice fischio del signor Massimi l'ottovolante delle emozioni ha premiato la tenacia e l'intelligenza tattica di Mannini e compagni.

Lucidità contro frenesia

E' stata la vittoria del gruppo, dell'intera squadra. Non ci potrebbe essere fotografia migliore per inquadrare l'1-0 inflitto a quella che rimane, dati alla mano, la migliore squadra di tutta la Serie C. Mister Pazienza in sede di presentazione del match era apparso carico, ma anche sicuro e consapevole della forza e delle capacità dell’organico a sua disposizione. E col senno di poi si può ben capire la fiducia del tecnico pugliese che, pur azzardando qualcosa nella scelta degli interpreti, è stato ripagato dalla miglior partita disputata all'Arena Garibaldi dall'inizio del campionato.

Con intelligenza, flessibilità ed estrema lucidità il Pisa è riuscito ad essere intenso, compatto e pungente per 94', come mai era accaduto in precedenza. Soltanto l'acido lattico e la fretta di affondare il colpo del definitivo KO hanno impedito ai nerazzurri di concludere a rete le molte ripartenze avute nel quarto d'ora finale.  Ma, probabilmente, più che queste situazioni di gioco, e più che le nitide occasioni da gol costruite nel corso della gara, a dare la misura della prestazione del Pisa è la reazione avuta dagli avversari durante e dopo il match. A tratti, infatti, il Livorno è sembrato avere l'arroganza del primo della classe pieno di autostima e fiducia nei propri mezzi.

Va dato atto agli amaranto di aver mantenuto i pronostici della vigilia, venendo ad impostare la loro manovra fatta di fitti passaggi e accelerazioni sugli esterni anche sull'ostico prato dell'Arena Garibaldi. Ma più passava il tempo, più Luci e compagni si sono scontrati ripetutamente sulla doppia linea predisposta da Pazienza per neutralizzare la veemenza del miglior attacco del Girone A. Di fronte ai continui cambi di posizione e di marcature imposti dai nerazzurri, più tipici di un parquet cestistico piuttosto che di un rettangolo verde calcistico, il Livorno è finito per annaspare sempre di più, perdendosi nella propria trama di scambi e arrivando a concludere una sola volta nello specchio della porta (peraltro in netto fuorigioco, come certificano nitidamente le immagini sul gol annullato a Doumbia) nella seconda frazione. Questa prima sconfitta stagionale – arrivata nella gara emotivamente più importante – potrebbe comportare dei pesanti strascichi psicologici per gli uomini di Sottil.

Adesso serve una dichiarazione di forza

Il derby di domenica è stato a tutti gli effetti l'ultimo esame di maturità che poteva dare al Pisa la dimensione di antagonista principale del Livorno nella lotta per il primo posto. I nerazzurri sono riusciti a superare questa prova con personalità, convincendo anche i più scettici, e adesso devono proseguire su questa strada, continuando a macinare punti. Finalmente dopo tre pareggi consecutivi, è arrivata la prima vittoria casalinga della gestione Pazienza. Adesso che anche il ghiaccio casalingo è stato rotto, il Pisa è atteso dalla complicata trasferta di Pontedera, dove dovrà necessariamente provare a conquistarsi la lode per l'esame superato, centrando la terza vittoria esterna di fila e dando un chiaro segnale di forza a tutto il campionato.

Non ci si lasci trarre in inganno dalla classifica difficile dei granata: quella di domenica 3 dicembre sarà una sfida, se possibile, ancor più complessa di quella appena trascorsa. Lo sa bene Michele Pazienza, che nel corso della settimana dovrà fare da 'pompiere' per spegnere gli entusiasmi che inevitabilmente nasceranno nello spogliatoio. La tensione e la concentrazione dovranno restare su livelli molto alti, perché storicamente quella del 'Mannucci' è una gara indigesta per i nerazzurri. Per il Pontedera sfide come queste sono le partite dell'anno, sono fra i 90 minuti più attesi della stagione, e nonostante le assenze pesanti e la sconfitta bruciante di Carrara (4-1), gli uomini di Maraia proveranno di tutto per fare lo sgambetto a Eusepi e compagni.

Lo stallo dell'Arena

La partita con il Livorno ha anche esasperato i toni del confronto sulla situazione dell'Arena Garibaldi.  Fra proteste dei gruppi organizzati della Curva Nord, critiche di alcuni tifosi nerazzurri che non hanno condiviso la scelta di restare fuori durante la partita, scambi di battute con il presidente Corrado alla cancellata del prefiltraggio e continui rimpalli di responsabilità sulla gestione dell'infrastruttura, una cosa certa c'è. Lo stadio cittadino ha bisogno di una decisione rapida, decisa e definitiva. Il Pisa Sporting Club 1909, insieme ad una squadra di professionisti del settore, ha tutte le intenzioni di condurre in porto quello che sarebbe un investimento epocale non soltanto per il calcio pisano.

A Palazzo Gambacorti, e altrove, si sono viste sia aperture che contrasti sulla posizione da assumere sulla questione. Com'è naturale che sia, su un tema così importante per un intero quartiere della città in tanti vogliono esprimere il proprio parere: soltanto con la trasparenza dei confronti e dei giudizi si potrà giungere a capo della faccenda. Ma la questione non può più subire ritardi, perché più passa il tempo più aumentano i problemi da risolvere.

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