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Pisa S.C. 1909: un doppio turno casalingo da sfruttare al massimo

La squadra è in salute, e la vittoria di Cuneo lo ha dimostrato. L'ambiente sta ritrovando la positività, e adesso le sfide interne con Prato e Arzachena potrebbero dare la spinta decisiva

I malumori ed i dissapori di inizio campionato sembrano essere definitivamente alle spalle. Eppure la stagione del Pisa è iniziata da poco più di un mese. Ma i nerazzurri, con il lavoro e la professionalità, nelle ultime settimane sono riusciti a far ricredere molti critici della prima ora, e stanno riportando il sereno sopra di loro. E dopo la suggestiva giornata di lunedì, in cui si è potuto toccare ancor più da vicino ciò che in passato era rimasta soltanto una futile illusione, anche il calendario potrebbe dare una mano alla squadra di Gautieri.

Vittoria di cuore e di testa

Prima di analizzare il vantaggio offerto dalle prossime due partite, occorre fare un ulteriore passo indietro e ritornare alla vittoriosa trasferta di Cuneo. Il dato che immediatamente balza all'occhio è che il Pisa, nel giro di soli sette giorni, è riuscito ad infrangere due tabù che duravano dalla scorsa stagione cadetta. Il successo sulla Viterbese ha fatto sorridere l'Arena Garibaldi dopo ben otto mesi, mentre il blitz in Piemonte ha riportato tre punti 'esterni' dopo altri sette mesi. Tanto infatti era passato dall'ultima imposizione nerazzurra lontano da Pisa (Ascoli - Pisa del 25 febbraio, terminata 2-4). Queste due vittorie, se sommate ai risultati precedenti, formano una striscia positiva di quattro partite.

Proprio in virtù dei 6 punti conquistati nel giro di una settimana, anche il doppio pareggio per 0-0 ottenuto con Siena e Monza assume un significato totalmente differente. Il Pisa in quelle due partite è stato bravo a conservare l'imbattibilità al cospetto di due squadre che, in questo avvio di campionato, si stanno dimostrando essere avversari ostici per chiunque. E' la classifica a dirlo: il Siena ha 11 punti, il Monza 8, tanti quanti il Pisa. Perciò torna prepotentemente di moda l'adagio che 'è meglio pareggiare che perdere, ed è meglio un punto invece di zero', a patto ovviamente che poi arrivino delle vittorie ad impreziosire il percorso.

A Cuneo Mannini e compagni sono stati cinici nel saper capitalizzare al massimo la prima palla gol costruita, infilando imparabilmente la porta biancorossa. Sino all'espulsione di Masucci (affrettata, come dimostra l'unica giornata di squalifica comminatagli dal giudice sportivo) la squadra ha dimostrato di avere in mano la gara. Il Pisa copriva tutto il campo, concedendo ai padroni di casa soltanto degli innocui cambi di fronte, senza mai permettere loro di calciare verso la porta di Petkovic. Ma, paradossalmente, il rosso che ha costretto i nerazzurri a giocare in inferiorità numerica per un'ora è stato più un vantaggio che un limite.

Le sortite offensive, com'è ovvio che fosse, si sono ridotte praticamente a zero. Ma la squadra ha saputo capire immediatamente quale dovesse essere il leit motiv della partita: difendere a tutti i costi il gol di vantaggio, e portare a casa tre punti pessantissimi. E così è stato. Il Pisa ha dimostrato anche ai più scettici che sa giocare anche in punta di spada, oltre che di fioretto. E che tutti i suoi elementi, anche quelli più dotati tecnicamente, sanno interpretare alla perfezione anche una gara fisica e di sofferenza. L'esperienza degli anni passati ci ha insegnato che i campionati di Serie C vengono vinti soprattutto da squadre in grado di alternare la brillantezza tecnica alla solidità caratteriale. Cuneo è stato un banco di prova importante in questo senso, ed il Pisa è riuscito a superarlo a pieni voti.

Due gare all'Arena in sette giorni

Adesso il calendario potrebbe dare una grossa mano alla squadra di Carmine Gautieri. Il suo Pisa lentamente sta assimilando tutti gli automatismi tattici, e con il ritrovato piglio agonistico necessario in questo campionato può ambire a risalire altre posizioni in classifica. Il percorso è lungo e ricco di insidie, non necessariamente derivanti esclusivamente dai numerosi derby in programma. Ma a detta di tutti, giocatori compresi, la crescita dei risultati e delle prestazioni non può prescindere dalle vittorie interne.

L'Arena Garibaldi deve tornare ad essere un fortino inespugnabile, da cui quasi tutti gli avversari dovranno andarsene senza nessun punto in mano. E le prossime due partite in calendario verranno giocate proprio fra le mura amiche. Domenica 1 ottobre arriverà il Prato, e mercoledì 4 sarà la volta dell'Arzachena. Queste due gare anticipano il primo 'vero' derby della stagione, quello di Lucca, in calendario domenica 8 ottobre. Sarebbe importante arrivarvi con un bottino di due vittorie fra le mani. Questa squadra non ha ancora espresso completamente il proprio potenziale tecnico, e di conseguenza non ha ancora portato ai massimi livelli l'entusiasmo dell'ambiente.

Centrare una doppia vittoria consecutiva in casa consentirebbe di compiere grandi passi in questa direzione, allungherebbe sensibilmente la striscia positiva e darebbe un segnale chiaro al resto delle squadre del girone.

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