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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pisa S.C. 1909: assalto alla vetta con Michele Pazienza in panchina

Il tecnico della formazione Berretti ha superato brillantemente l’esame delle due trasferte consecutive, e la società ha deciso di affidargli il compito di riagganciare il primo posto del girone

Dopo circa due settimane di guida ad interim, finalmente Michele Pazienza può fregiarsi dei galloni di responsabile tecnico della prima squadra del Pisa Sporting Club 1909. La dirigenza nerazzurra aveva sondato altri profili nei giorni successivi all'esonero di Carmine Gautieri, ma dopo le convincenti prestazioni di Alessandria e Piacenza tutte le perplessità ed i dubbi sull'ex mediano sono stati fugati. Dopo sole tre partite da allenatore della formazione Berretti, Pazienza passa così alla panchina 'dei grandi', e lo fa con un contratto che scadrà a giugno 2019.

Personalità e intelligenza

Il più grande merito di Michele Pazienza è quello di essere entrato all'interno dello spogliatoio nerazzurro in punta di piedi, mettendo in mostra la stessa umiltà che riversava in campo quando giocava con le maglie, fra le altre, di Napoli, Juventus e Udinese. Nonostante una carriera di tutto rispetto, con oltre 250 presenze in massima serie, il tecnico ha saputo prima ascoltare le problematiche del gruppo, e poi costruire delle soluzioni tagliate appositamente sulle necessità e le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione.

Nessuna impostazione né imposizione fissa sul modulo o sulle scelte tattiche, ma elasticità di risposta in base all'evoluzione delle situazioni in campo. E’ stato questo il percorso seguito da Pazienza nei pochi giorni avuti a disposizione in qualità di tecnico ad interim della prima squadra. Ed i risultati ottenuti sono andati nel senso di un forte e convinto apprezzamento sia da parte della dirigenza, sia della tifoseria. Sulla carta le due trasferte ravvicinate sui campi di Alessandria e Piacenza presentavano delle insidie e degli ostacoli di un alto grado di difficoltà, che però sono stati superati senza alcun danno.

Confermando la strepitosa tenuta difensiva di tutta la squadra, mister Pazienza ha messo sotto scacco una corazzata del Girone A come l'Alessandria, dando ai grigi una vera lezione di tattica. Sul terreno del 'Garilli', venerdì 27 ottobre, la gara invece è stata molto più bloccata, anche se i suoi giocatori hanno dominato il gioco per larghissimi tratti, costringendo i biancorossi emiliani nella loro metà campo per quasi l'intera seconda frazione. Dal punto di vista della concretezza e della pericolosità della manovra indubbiamente Mannini e compagni hanno compiuto un passo indietro rispetto alla partita del 'Moccagatta' del 22 ottobre, ma è pur vero anche che il Piacenza era una squadra più in salute dei piemontesi.

Da sottolineare come, inoltre, in terra emiliana Pazienza abbia proposto il secondo schieramento tattico differente in altrettante uscite, dimostrando come il Pisa attuale possa recitare in diversi vestiti senza abbassare il livello qualitativo delle proprie prestazioni. Contro l'Alessandria la scelta iniziale era ricaduta su un 4-4-2 anomalo, pronto a schierarsi su un 4-3-1-2 in fase di possesso. A Piacenza invece la squadra è scesa in campo con il 3-4-2-1, evidenziando un'ulteriore freccia al proprio arco. Nonostante fosse il primo esperimento in assoluto con uno schieramento simile, l'esame è stato superato senza alcuna esitazione. Petkovic ha registrato soltanto un tiro pericoloso indirizzato verso la sua porta, restando poi di fatto spettatore non pagante della partita.

Dare continuità, sia tattica che emotiva

Al netto della difficoltà ad andare a rete, che ancora attanaglia il Pisa visti i soli 9 gol messi a segno in 11 gare, ciò che balza maggiormente all'occhio nelle ultime due gare sotto la gestione di Michele Pazienza è lo spirito e l'atteggiamento con cui la squadra affronta le gare. Rispetto alle partite della gestione Gautieri, nelle quali la squadra appariva poco sicura delle proprie qualità e spesso in balia della manovra avversaria, ad Alessandria e a Piacenza i nerazzurri hanno giocato con la personalità di chi vuole imporre il proprio gioco ed il proprio ritmo al match. Escluse pochissime, fisiologiche concessioni offensive agli avversari, il Pisa ha recitato due monologhi in Piemonte ed in Emilia Romagna. Sintomo che la strada imboccata da Pazienza è quella più giusta per aumentare ulteriormente i giri del motore e ricucire il piccolo strappo con la vetta della graduatoria.

Il ruolino di marcia parla di dieci risultati utili consecutivi, frutto di 5 vittorie e altrettanti pareggi. Da tre turni la difesa non incassa reti, ed ha bloccato il contatore del gol subiti a quota 3. Ma tutto questo, ancora, non basta per installarsi al primo posto del Girone A. Il Pisa ha bisogno di accelerare ancora, per trasformare i buoni pareggi come quello venerdì scorso a Piacenza in vittorie pesanti. Adesso il calendario propone a Pazienza ed ai suoi uomini quattro turni da sfruttare al massimo: domenica 5 novembre in casa con la Pistoiese, giovedì 9 a Carrara, il 12 in casa con la Giana Erminio e lunedì 20 sul campo del Pro Piacenza. Queste partite anticiperanno il super derby di domenica 26 con il Livorno: il nuovo tecnico ha voglia di arrivare a quell'appuntamento con quanti più punti possibile in cascina, e giocarsi lo scontro diretto con tutto l'entusiasmo dell'Arena Garibaldi.

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