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Vendita Pisa 1909, l'annuncio di Pablo Dana: "Depositata la caparra"

I 310mila euro richiesti dalla famiglia Petroni per far decollare la trattativa, che sembrava ferma, sono stati depositati presso il notaio Cariello da Equitativa. Si attendono sviluppi

Tornano a sperare i tifosi nella risoluzione positiva della lunga trattativa fra il fondo di Dubai Equitativa, con rappresentate l'ormai noto Pablo Dana, e la proprietà del Pisa. E' proprio il banchiere ad annunciare che "abbiamo fatto il deposito, ci vorrà qualche giorno affinché il notaio possa ricevere i fondi, adesso c'è bisogno di sedersi con la famiglia Petroni per trovare una soluzione. E' una trattativa che va conclusa nel migliore dei modi".

Il riferimento è ai 310mila euro di caparra richiesti dai Petroni nel primo accordo stipulato fra Britaly ed Equitativa. I soldi sono stati versati su un conto dedicato del notaio Massimo Cariello, professionista indicato dal sindaco Filippeschi come garante. Il notaio ha confermato poco dopo che è arrivato il bonifico di 309.369,25 euro.

Un passo avanti importante, che segue le ultime parole ufficiali dello stesso Dana e di Al Halabi dell'ultima conferenza stampa del 18 settembre scorso. In quell'occasione era stato ribadito l'interesse all'acquisto del Pisa, escludendo che si trattasse di un problema di soldi per la caparra ma che fosse questione di eseguire la due diligence, ferma da tempo. Si attendono quindi ulteriori sviluppi della trattativa.

LA RISPOSTA DI PETRONI: "LA TRATTATIVA ORMAI E' CHIUSA"

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