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Cronaca Santa Croce sull'Arno

Operaio morto al depuratore, Giani: "Dalla Regione impegno per la sicurezza sul lavoro"

Profondo sconforto dal mondo delle istituzioni e dei sindacati per la morte del lavoratore a Santa Croce sull'Arno

Un dramma che rompe la tranquillità di un pomeriggio di metà agosto. Un ennesimo incidente sul lavoro costato la vita ieri, 9 agosto, a Alberto Fontanelli, 42enne originario di Pontedera, che è caduto in una vasca del depuratore Aquarno di Santa Croce sull'Arno mentre, insieme ad un collega, stava effettuando lo smontaggio della copertura di una vasca di ispessimento fanghi. Entrambi, per cause da accertare, sono precipitati nella vasca riportando lesioni che per Fontanelli sono risultate letali. Grave anche l'altro lavoratore condotto con l'elisoccorso Pegaso in ospedale.

“Una tragedia inaccettabile - commenta il governatore della Regione Eugenio Giani - di fronte a una morte così atroce e a incidenti di questo tipo devo ricordare ancora una volta quanto importante sia concentrarsi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, uno dei temi fondamentali dell’agenda politica, su cui anche la Regione Toscana sta ponendo tutta la sua attenzione e il suo impegno e lo farà ancora di più, per combattere questo fenomeno drammatico, indegno di un paese civile. Esprimo il mio cordoglio e sono vicino alla famiglia dell’operaio in questo momento di dolore”.

"Di lavoro non si dovrebbe morire mai. Invece, un'altra tragedia ha colpito la nostra regione, stavolta a Santa Croce sull'Arno - fa eco il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - alla famiglia, ai parenti, ai colleghi di lavoro, agli amici, va il cordoglio da parte di tutto il Consiglio Regionale della Toscana. Fare di tutto per fermare questa strage silenziosa è e sarà sempre una priorità della nostra agenda politica".

"Purtroppo dobbiamo registrare l'ennesimo decesso di un lavoratore nella nostra Regione e questo ulteriore lutto deve farci attentamente riflettere - sottolinea Elena Meini, capogruppo Lega in Consiglio regionale - la frequenza di questi gravi incidenti è tale, che devono essere, quindi, poste immediatamente in essere tutte le più idonee contromisure per stoppare tutte le morti sul lavoro. Ai familiari del lavoratore deceduto va la nostra vicinanza ed al ferito gli auguri che possa prontamente ristabilirsi".
"Un evento terribile che ci getta nello sconforto. Sarà necessario capire le dinamiche di quanto è accaduto, fino a quel momento è difficile valutare un fatto che resta comunque una tragedia, l'ennesima su un luogo di lavoro, l'ennesima che ci fa dire che in Italia ci sia un problema grande di sicurezza sul lavoro che richiede un intervento serio e immediato. Nel frattempo il dolore è grande e mi stringo, anche a nome della comunità che rappresento, intorno alla famiglia dell'uomo deceduto" interviene il sindaco di Santa Croce sull'Arno Giulia Deidda.

"Solo negli ultimi giorni in Toscana gravi infortuni e morti sul lavoro - fanno il punto dal sindacato Cub Pisa - da gennaio a giugno 2023 le denunce per infortuni sul lavoro in Toscana sono state 23.401, i morti 21, qualcuno sostiene che i dati sono in vistoso calo rispetto al 2022, tuttavia i conti si fanno a fine anno e già nel primo trimestre i morti sul lavoro su scala nazionale risultavano in crescita del 4%. Siamo davanti a un'emergenza taciuta tanto che non esiste nella legislazione italiana il reato di morti sul lavoro e così aumenta la mattanza di lavoratori e lavoratrici - proseguono - preoccupa l'assuefazione nel mondo del lavoro all'idea che i morti e gli infortuni siano una sorta di elemento ineluttabile, indigna non solo l'aumento degli orari e dei ritmi in cambio di irrisori premi di produzione, indignano le condizioni in cui si opera in molte aziende e realtà lavorative dove la salute e la sicurezza sono un optional in totale subordine alla costante ricerca di profitti".

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