Distaccamenti dei Vigili del Fuoco chiusi: "Sì a un tavolo con i Comuni e la Prefettura"
I sindaci di Casciana Terme-Lari e Ponsacco chiedono di coordinare l'azione per tutelare i distaccamenti locali. I sindacati chiedono investimenti per le stabilizzazioni
Sulla vicenda dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari in Provincia di Pisa chiusi, i sindaci di Casciana Terme-Lari e di Ponsacco chiedono che si apra un tavolo di lavoro con tutti i Comuni sede di distaccamento volontario, il Comando Provinciale e la Prefettura, per richiedere che la situazione venga affrontata in modo coordinato. Un anno fa, spiegano i due primi cittadini in una nota congiunta, scrissero al Ministero dell'Interno insieme a tutti i sindaci della Provincia affinché il dicastero mettesse a disposizione del Comando le risorse necessarie per non lasciare senza mezzi i distaccamenti volontari del territorio pisano.
"Il Distaccamento di Ponsacco è un vero e proprio fiore all’occhiello - dice Francesca Brogi - una realtà che è stata costruita negli anni per volere prima di tutto del Comune, che ha visto nella presenza del Distaccamento sul territorio un presidio in più a favore della sicurezza dei cittadini. Il nostro distaccamento è sempre stato operativo ed è uno di quelli che contano il maggior numero di volontari. Non possiamo permetterci di lasciare il distaccamento senza mezzi, per questo mi sono attivata in prima persona e in più occasioni sia con il Comando provinciale che con il Ministero dell’Interno affinché non lasciasse soli i Vigili del Fuoco, vera e propria forza di tutto il territorio nazionale. Il problema infatti sta a monte: è il Ministero che prima di tutto dovrebbe stanziare maggiori risorse a favore dei Vigili del Fuoco. Altrimenti questi sono i risultati".
Sulla stella linea Mirko Terreni, che ribadisce: "I nostri distaccamenti sono un presidio importantissimo di sicurezza per il territorio, nonché una concreta espressione del principio costituzionale di sussidiarietà. Le istituzioni hanno il dovere di preservarli". "Abbiamo messo a disposizione dei volontari - dicono i due sindaci - senza oneri per il Corpo dei Vigili del Fuoco, la sede dove operano e abbiamo stipulato con loro due convenzioni attraverso le quali eroghiamo un contributo annuale per sostenere i volontari nelle loro attività. Ma l'assegnazione o la revoca dei mezzi è di competenza del Comando provinciale. Le criticità che si sono venute a creare meritano probabilmente di essere affrontate congiuntamente da tutte le istituzioni del territorio interessate per trovare insieme una soluzione duratura".
I sindacati Sgb Comune di Pisa e Cub Pubblico Impiego pongono l'accento sulla necessità di stabilizzazione: "Al di là degli scaricabarile sulle responsabilità cui abbiamo assistito in questi giorni, una cosa deve essere chiara: tutelare la sicurezza dei cittadini e del territorio significa investire in mezzi e in risorse umane, quindi, serve personale non precario o volontario (ai volontari va il nostro plauso), ma effettivo! Il vigile del fuoco precario o discontinuo non è tutelato dai rischi di infortunio tantomento tutelato a livello previdenziale e assicurativo. Quanti di questi vigili volontari avrebbero voluto essere assunti solo se non avessero congelato le assunzioni per anni! Urge ammodernare mezzi e investire risorse sui mezzi di soccorso. La lotta contro la precarietà del personale volontario e discontinuo del Comparto dei Vigili del Fuoco si è già manifestata in varie città d'Italia, è tempo che sia sostenuta anche dai cittadini della nostra provincia perchè la tutela della sicurezza non sia altrettanto precaria nè discontinua".