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Cronaca

"Io non voglio sparire": i commercianti pisani presentano al Comune le proposte per la riapertura

Ristoratori, albergatori, proprietari di centri sportivi: il movimento apolitico nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio si è confrontato con l'assessore al Commercio Paolo Pesciatini

Riaperture commisurate alla posizione all'interno della città e alla reale capacità di applicare le norme di distanziamento per le sedute della clientela, steward adibiti al controllo e all'indicazione delle corrette norme di comportamento e reali sussidi corrisposti a tutti gli esercizi commerciali che non possono riaprire in sicurezza. In estrema sintesi sono queste le richieste presentate dai commercianti pisani radunati sotto allo slogan "Io non voglio sparire", che nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio si sono confrontati con l'Amministrazione comunale a Palazzo Gambacorti.

Il portavoce Alessandro Mei, proprietario del Saliscendi Ristopub, si è detto "moderatamente soddisfatto per la disponibilità del Comune di farsi portavoce delle nostre istanze. Siamo fortemente convinti che i nostri suggerimenti possano essere una strada percorribile per la riapertura, in sicurezza, di tutte le attività commerciali che da un anno a questa parte stanno soffrendo una crisi senza precedenti". Uno dei punti fermi per le attività di ristorazione è "lo spostamento dell'orario di chiusura alle 22" sottolinea Mei.

alessandro mei saliscendi ristopub

"Rispettando tutte le norme in modo rigoroso - prosegue il proprietario del Saliscendi - riteniamo che possa essere posticipata alle 22 l'ora di chiusura delle attività di somministrazione di cibo e bevande. Nel caso di Pisa, si potrebbe fare una distinzione tra le differenti zone della città: là dove, per la frequentazione della movida e per gli spazi stretti, è praticamente impossibile rispettare le norme, bisognerebbe optare per un forte contingentamento dei posti, erogando sussidi immediati e relazionati al fatturato di ciascun locale". Per le altre zone dove, invece, è più semplice osservare tutti i requisiti di sicurezza, "si potrebbe aggiungere il controllo di personale steward costituito, ad esempio, dalle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza".

A ricevere i commercianti c'era Paolo Pesciatini, assessore al Commercio: "Abbiamo intavolato un confronto schietto e diretto. Il Comune ha la grande consapevolezza delle difficoltà del tessuto commerciale del territorio pisano. Una città caratterizzata per l'afflusso di turisti e la presenza costante di una folta popolazione studentesca, da dodici mesi sta soffrendo sotto tutti gli aspetti". L'assessore ritiene che "le istanze dei commercianti siano più che legittime e modulate alla situazione attuale della nostra provincia, della regione e dell'intero Paese". 

paolo pesciatini assessore commercio pisa

E prosegue: "Dopo aver presentato le richieste alla Prefettura lo scorso gennaio, oggi hanno espresso le loro richieste all'Amministrazione. Apprezzo in particolare la ferma volontà di non 'elemosinare' i sussidi: il commercio pisano vuole tornare a lavorare, rispettando i parametri della sicurezza stilati da Governo e Cts. Credo che sia la strada migliore per riaccendere l'economia cittadina".

Con un accordo garantito da Pesciatini ai commercianti: "Mi occuperò personalmente di relazionarmi con la Prefettura per portare le loro richieste all'attenzione della Regione e delle istituzioni nazionali. La sicurezza, la salute e la ripartenza economica devono essere tre direttrici inscindibili".

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