rotate-mobile
Cronaca

Aborto e diritti delle donne, manifestazione in città: "Riaffermiamo la nostra libertà"

Il movimento 'Mala Servanen Jin' lancia il corteo per il 25 maggio, anche in risposta alla campagna contro l'aborto lanciata da ProVita Onlus

Un corteo per rilanciare la lotta per il diritto all'autodeterminazione delle donne. E' la manifestazione lanciata dal movimento di Pisa 'Mala Servanen Jin', in risposta all'appello nazionale del coordinamento femminista 'Non Una di Meno'. Il corteo si terrà il 25 maggio, anche come contraltare alla campagna anti-aborto lanciata da ProVita Onlus in occasione dei 40 anni della legge 194/1978.

Il movimento pisano delle donne vede in generale "un attacco alla libertà che ci siamo conquistate. La contraccezione gratuita, il pieno accesso all'aborto, l'educazione a una sessualità libera sono ancora negati o fortemente ostacolati e, anzi, proprio in questo momento assistiamo al tentativo di sottrarre alle donne il potere e la libertà di decidere sul proprio corpo e sulla propria vita, con la diffusione dell'obiezione di coscienza e con un attacco feroce dell'aborto".

Per questo è annunciata una manifestazione, un corteo cittadino che partirà da Piazza Chiara Gambacorti alle 21 del 25 maggio. "A quarant’anni dall'approvazione della Legge 194 - fa il punto Non Una di Meno - in Italia l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza è sempre più un percorso a ostacoli. Il numero di medici obiettori ha raggiunto una media nazionale del 70%, con punte del 90% in alcune regioni. Solo 390 su 654 strutture dotate di reparti di ostetricia e ginecologia effettuano interruzioni di gravidanza. La pillola abortiva RU486 è somministrata da pochi ospedali e in modo limitato. E non va molto meglio quando in gioco c'è il diritto alla salute durante la gravidanza e il parto".

"Riaffermiamo la nostra libertà e gli spazi di potere conquistati - conclude l'associazione - per dire che la sessualità delle donne non è finalizzata alla procreazione, che la maternità non è un obbligo, che l'aborto è una scelta delle donne ma riguarda anche la sessualità maschile. Alla libertà di scegliere vogliamo dare un senso nuovo a partire dalla forza di un movimento globale che pretende e reclama una trasformazione dell'intera società. Vogliamo welfare per l'autodeterminazione; la sanità pubblica, laica e a nostra misura; i consultori aperti alle donne di qualunque età, alle persone gay, lesbiche, trans, e alle migranti. Contraccezione gratuita; accesso gratuito all'assistenza sanitaria per l'ivg, la gravidanza e il parto indipendentemente dalla cittadinanza e dai documenti; obiettori fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e dalle farmacie; la RU486 a 63 giorni e senza ospedalizzazione, somministrata anche nei consultori pubblici; eliminazione delle sanzioni amministrative per le donne che ricorrono all'aborto fuori dalle strutture sanitarie pubbliche; educazione sessuale nelle scuole".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aborto e diritti delle donne, manifestazione in città: "Riaffermiamo la nostra libertà"

PisaToday è in caricamento