rotate-mobile
Cronaca

Un anno fa avevano rapinato due negozi in poche ore: smascherati dalla polizia

L'uomo e la donna avevano colpito il supermercato Conad di Tirrenia e un centro estetico vicino all'aeroporto

Sono state chiuse le indagini riguardanti le rapine compiute con il volto coperto e pistola in pugno a distanza di circa tre ore l’una dell’altra la mattina del primo febbraio 2022. Nel primo episodio, avvenuto intorno alle ore 12:15 del primo febbraio, una persona individuata come un uomo di mezza età con indosso una mascherina, occhiali e berretto, aveva fatto ingresso all’interno della Conad di viale di Tirreno e, pistola in pugno, aveva minacciato una cassiera portando via 320 euro in contanti. Nel secondo episodio, avvenuto in via dell’Aeroporto intorno alle ore 15:20 in danno di un centro estetico un uomo, sempre con il volto coperto da mascherina chirurgica, ha fatto ingresso all’interno del punto vendita e, dopo aver interagito con le commesse, ha estratto una pistola minacciando le stesse di consegnare l’incasso pari a 120 euro, per poi chiuderle a chiave dall’esterno dentro un locale del negozio e darsi alla fuga.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa e condotte dalla Questura avevano consentito, già pochi giorni dopo rispetto ai fatti, l’individuazione del sentiero investigativo che poi avrebbe condotto all’accertamento di rilevanti indizi nei confronti di due soggetti, un uomo e una donna. Un importante punto di partenza, infatti, per gli investigatori della Squadra mobile della Questura, diretti dal vice questore aggiunto Fabrizio Valerio Nocita, intervenuti sul posto poco dopo la commissione del fatto a seguito della segnalazione al 113, era stato proprio una macchina vista da alcuni passanti allontanarsi a forte velocità dalla scena subito dopo il fatto: un Suv di marca imprecisata (forse francese), bicolore con targa sconosciuta, successivamente individuata dagli investigatori, attraverso l’analisi di alcune telecamere collocate in posizione strategica sulla via di fuga, in una Peugeot 5008.

Dall’ascolto di alcuni testimoni era emerso che, a bordo della stessa, era presente una donna. In particolare un passante si era avvicinato all’autovettura in questione, proprio mentre la rapina era in corso per lamentarsi con la donna a bordo, poiché la macchina era posteggiata male. Infatti, attraverso un’analisi svolta mediante l’incrocio di tutte le banche dati in uso alle forze dell’ordine riguardante tutte le notizie di reato che avessero coinvolto in Toscana veicoli con caratteristiche simili a quelle dell'auto utilizzata dai rapinatori per la fuga, è stato possibile per gli investigatori risalire, dopo pochi giorni, ad un evento accaduto alcuni giorni prima dei fatti a Viareggio. L'episodio aveva visto quale protagonista un uomo di origine siciliana di circa mezza età, residente a Livorno, minacciare per ragioni di soldi il cognato con una pistola, per poi andare via assieme alla propria compagna, sorella della vittima, una ragazza dell’est Europa di giovane età, a bordo proprio di un Suv Peugeot bianco con tetto nero. Valutata la singolarità dell’episodio, i poliziotti della Sezione Antirapina hanno avviato un’attività di appostamento sotto casa della coppia a Livorno, riscontrando un'elevata compatibilità tra la macchina in uso ai due e quella utilizzata dal rapinatore del supermercato sul litorale pisano.

La successiva analisi del traffico di cella, messa in comparazione con le utenze dei due sospettati, aveva dato esito positivo circa la presenza dell’uomo sul luogo delle due rapine nelle immediatezze dei fatti. Sicuri della pista investigativa, i poliziotti della Squadra mobile hanno sottoposto in visione i fascicoli fotografici dei due indiziati ai testimoni dei due episodi. Mentre i commessi del supermercato si erano dimostrati incerti sull’identità dell’uomo, il testimone che era andato a lamentarsi per il 'parcheggio selvaggio' con la complice che faceva il palo ha riconosciuto senza ombra di dubbio la compagna dell’uomo in quella persona.

Con riferimento al secondo episodio, la commessa del centro estetico di via dell’Aeroporto ha riconosciuto, senza ombra di dubbio, nel cinquantenne siciliano l’autore della rapina a mano armata. A quel punto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa ha emesso un decreto di perquisizione personale e domiciliare nei confronti dei due indagati. Nell’ambito della stessa, eseguita nel marzo scorso in un'abitazione di Livorno, gli investigatori della polizia hanno trovato, nascosta all’interno di un barattolo riposto sulla credenza della cucina dell’abitazione della coppia, una pistola (risultata poi essere una replica fedele, con tappo rimuovibile, di una pistola vera semiautomatica) altamente compatibile con le descrizioni fornite dai testimoni sull’arma del delitto, oltre ad alcuni capi di abbigliamento, indossati dall’uomo per perpetrare le due rapine, riconosciuti da una delle vittime.

Nella giornata di giovedì 5 gennaio sono state dichiarate concluse dalla Procura della Repubblica di Pisa le indagini nei confronti dei due autori. In sede di rinvio a giudizio, dovranno rispondere dei reati di rapina aggravata, nel primo caso in concorso, e di rapina aggravata e sequestro di persona esclusivamente per l’uomo nel secondo. Le pene previste per questi reati vanno dai 6 ai 20 anni di reclusione per la rapina e da uno a 10 anni per sequestro di persona.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un anno fa avevano rapinato due negozi in poche ore: smascherati dalla polizia

PisaToday è in caricamento