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Misericordia, c'è una speranza: i licenziamenti potrebbero essere ritirati

Durante l'incontro in Regione, l'assessore al lavoro Simoncini ha presentato la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione in deroga. Il governatore Marchetti parlerà di questa eventualità con gli altri membri del magistrato

Uno spiraglio di luce, un filo di speranza per i 32 lavoratori della Misericordia di Pisa che hanno ricevuto lo scorso ottobre le lettere di licenziamento. L'Arciconfraternita infatti potrebbe tornare sui suoi passi e ritirare i licenziamenti. Lo hanno comunicato oggi i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil riferendo l'esito dell'incontro avvenuto ieri presso l'unità di crisi dell'assessorato regionale del lavoro.

"E' stato lo stesso assessore Gianfranco Simoncini - spiegano i sindacati - a spiegare che la Misericordia avrebbe tutti i requisiti per chiedere per i suoi dipendenti la cassa integrazione in deroga. Provvedimento che, secondo la legge di stabilità 2014, dovrebbe essere rifinanziata. A quel punto il governatore dell'Arciconfraternita Luigi Marchetti e il suo più stretto collaboratore Carlo Alberto Orvietani si sono riservati di parlare di questa eventualità con gli altri membri del magistrato, l'organo di governo della Misericordia".
Ora, secondo Cgil, Cisl e Uil, l'associazione potrebbe quindi rivedere le sue scelte e "utilizzare gli ammortizzatori sociali (a carico dello Stato): un'operazione utile anche sotto il profilo strettamente economico perché permetterebbe di evitare il pagamento di una, due o tre mensilità fissate dal contratto per il mancato preavviso della risoluzione del rapporto di lavoro''.

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