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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Latte, a Pisa 1000 aziende chiuse in 10 anni. Coldiretti: "Entra in Toscana straniero, esce italiano"

Appello di Coldiretti per maggiori controlli e tutele ai consumatori sui prodotti italiani e del territorio pisano. Agli allevatori resta solo il 17% del prezzo del latte, con una grande importazione che fa produrre metà dei formaggi con latte straniero

In 10 anni chiuse 1000 aziende agricole pisane. Si sposta comune per comune la protesta ed il richiamo di Coldiretti alle istituzioni, dopo la maxi-mungitura dimostrativa dei giorni scorsi in Piazza della Repubblica a Firenze. La difesa del Made in Italy e dell'equità delle filiere deve tornare al centro delle agende politiche "per difendere le nostre stalle, le stalle italiane, dall’estinzione". Lo afferma Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti: "Serve un fronte comune. A questo fronte non possono mancare i comuni di un territorio ad alta densità agricola e rurale come quello pisano". Agli allevatori del prezzo del latte resta solo il 17%, mentre il 40% dello stesso per Coldiretti non ha una provenienza conosciuta.

L'obiettivo è quindi quello di ottenere trasparenza e tracciabilità, con l'obbligo di etichettare latte, formaggi e derivati. Il costo del latte quadruplica secondo l'associazione dalla stalla alla tavola, quindi sarebbe opportuno chiamare 'formaggio' solo ciò che deriva effettivamente dal latte. "I dati relativi alle importazioni di latte – afferma Coldiretti – sono quasi quattro volte superiori a quelle del totale della produzione regionale: 230mila tonnellate le importazioni, 68.300 la produzione".

Più chiarezza aiuterebbe anche i consumatori, che "non possono accorgersi degli autotreni di cisterne piene di latte di origine sconosciuta che arriva da ogni angolo d’Europa". "Fatta eccezione – analizza Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Provinciale – per il latte ed i formaggi Dop, e per le produzioni casearie degli allevatori che hanno scommesso sulla filiera corta, alcuni esempi li troviamo ai mercati di Campagna Amica. Il 40% della produzione è indistinta. Significa che quasi la metà dei formaggi è prodotta con latte straniero. Vogliamo che sia indicato nell’etichetta quel latte da dove viene. Il latte che entra nella nostra regione entra straniero ed esce italiano".

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