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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Caldo, Black Friday e data anticipata: "Saldi occasione per i consumatori, ma sono svendite per le pmi"

Confesercenti espone le preoccupazioni per gli imprenditori in vista della partenza degli sconti il 5 gennaio

Attesa e speranza, ma anche perplessità e preoccupazione. Sono questi i segnali contrastanti con i quali, secondo Confesercenti Toscana, il commercio tradizionale si prepara a vivere uno dei periodi più importanti come quello dei saldi che in tutta Italia (ad eccezione della Valle d’Aosta) partono venerdì 5 gennaio. Secondo un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti sulle vendite di fine stagione, anche nella provincia pisna almeno 4 persone su 10 hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro; un ulteriore 56% acquisterà invece in caso di offerta interessante e quindi ad oggi non ha preventivato la spesa. Resta però il problema della data di inizio, davvero molto anticipata secondo Confesercenti Toscana per definirsi di "fine stagione".

E incide anche il clima. "Le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato gli acquisti delle collezioni autunno-inverno ed i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno. Bisogna rivedere le norme che disciplinano le vendite di fine stagione, ma fino ad ora i nostri appelli sono rimasti inascoltati". Così il presidente di Pisa Fabrizio Di Sabatino, di Pontedera Valentina Aurilio, della Valdera Cuoio Futura Cavallini e della Valdicecina Jonni Guarguaglini. "I saldi iniziano in un periodo eccessivamente precoce rispetto al fine stagione rischiando di essere una grande opportunità per i consumatori, ma molto meno per gli imprenditori, che vedono alcuni loro prodotti praticamente venduti a saldo. Le piccole e medie imprese del commercio non hanno sufficiente tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata dalla grande distribuzione e del commercio on line".

"Per questo continuiamo a chiedere - affermano i rappresentanti - di posticipare l’inizio degli sconti ad una data più vicina a quella della vera fine della stagione". I commercianti devono fare i conti anche con la pratica ormai più diffusa e incisiva del 'Black Friday', che soprattutto per il commercio on line è durato dalle due alle tre settimane, "praticamente ha eroso i possibili guadagni anche in ottica shopping natalizio", dicono da Confesercenti.

Per quanto riguarda gli acquisti, i numeri dell'associazione indicano che i clienti si concentreranno soprattutto sulle calzature - 58% delle indicazioni - seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani per i saldi invernali 2024 prosegue con l’intimo (34%), gonne o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte. Sui saldi i negozi tradizionali mantengono saldamente la preferenza dei consumatori: li sceglie l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare online. A convincerli è la sensazione di avere più garanzie presso un punto vendita classico, confermata dal 47% degli intervistati.

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