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Mostra itinerante sulle ludoteche, Una città in comune: "Chiuso un servizio educativo fondamentale"

Il progetto ha fatto tappa in piazza Gambacorti. Una città in comune ripercorre le tappe che hanno portato allo stop delle ludoteche in città

Inaugurata venerdì alle 16 in piazza Gambacorti la mostra itinerante, promossa da Una città in comune e realizzata grazie ad un lungo lavoro di rete con associazioni, genitori, educatrici ed educatori, sugli effetti delle scelte politiche della Giunta Conti che in questi anni, sottolineano dal gruppo consiliare, "ha chiuso servizi educativi fondamentali nella nostra città come le ludoteche".

"Le ludoteche a Pisa, infatti, la destra le ha fatte sparire: approfittando della sospensione delle attività durante la pandemia, i luoghi per antonomasia dei diritti dell’infanzia sono stati cancellati - proseguono - e allora, non volendo rassegnarci ai colpi di mano silenziosi, abbiamo proposto alla città una mostra sulle ludoteche che erano e che non sono più. Dieci pannelli, uno per ludoteca (più uno introduttivo generale) con i quali per la prima volta si racconta un pezzo di storia della città, ricostruendo la mappa del diritto al gioco, il più bello dei diritti, ora negato. La mostra è un racconto per immagini e voci di un pezzo vitale di città, quella che ha cercato per anni di mettere in pratica i principi sanciti dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo, sui quali si sono formate intere generazioni. Tante realtà in rete con le istituzioni pubbliche e i servizi, che hanno portato ricchezza nei quartieri, nei circoli, negli spazi sociali, spesso delle periferie".

"La mostra ricostruisce il 'mistero della loro sparizione': il primo colpo è arrivato nel 2013, quando l'amministrazione Filippeschi ha sostituito alla progettazione partecipata la scelta di mettere a bando i servizi senza aumentare le risorse. Così è cominciato il tracollo del sistema educativo: le condizioni economiche proposte erano inaccettabili, e molte delle storiche realtà che avevano dedicato energie al lavoro educativo si ritirarono - ripercorrono gli attivisti - dopo quegli anni le ludoteche furono gestite da soggetti diversi, che spesso cambiavano ogni anno con i bandi annuali: si finì per modellare sempre di più i luoghi del gioco sulle esigenze delle istituzioni e delle scuole, e sempre meno su quelle dei bambini. Dal 2019 le ludoteche, sono tutte chiuse e la Giunta Conti ha dichiarato che non le riaprirà perchè i numeri erano bassi e ha invece sostenuto di voler finanziare progetti di doposcuola".

"La mostra ci mostra le immagini e riporta i dati, che sono davvero impressionanti: durante le loro attività, le ludoteche hanno ospitato più di mille bambini! Nella risposta all'interrogazione presentata da Una Città in Comune, Buscemi ha anche dichiarato che le ludoteche non funzionavano perchè i bambini devono obbligatoriamente essere accompagnati da adulti. Venga a vedere la mostra e guardi le foto: nelle ludoteche i bambini e le bambine con più di sei anni partecipano da soli liberamente e attivamente, stimolati e seguiti dalle ludotecarie e dai ludotecari - denunciano ancora da Una città in comune - forse l'amministrazione Conti accampa queste scuse per coprire la vergogna di aver sprecato, nel 2022, 46.000 euro restituendoli alla Regione Toscana. Erano risorse preziose, destinate alle attività educative extrascolastiche, come le ludoteche: una decisione inaccettabile per i bambini e le bambine, per tutta la comunità educante e per tutta la città".

La Giunta Conti sta proponendo un salto indietro inaccettabile e noi vogliamo ricordare con orgoglio ma soprattutto rilanciare un pezzo importante della storia dei servizi educativi della città. Lo vogliamo fare assieme a tutta la comunità educante perché siamo sempre convinti che le ludoteche siano presidi di protagonismo, di partecipazione ed inclusione, soprattutto nelle periferie. Queste devono tornare ad essere: non luoghi di parcheggio, non semplici doposcuola, ma spazi in cui bambini si sentano liberi di giocare, di sognare e di avere diritti" concludono.

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