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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

"Nessuna vera condanna delle violenze": critiche alla maggioranza da Pd e Diritti in Comune

I gruppo di minoranza tornano sulla discussione e sugli atti votati in Consiglio comunale dopo i fatti di Piazza Cavalieri

Non si placano le polemiche sul caso, ormai diventato nazionale, delle cariche della Polizia contro gli studenti che manifestavano per il popolo palestinese. Dopo il Consiglio comunale di ieri, e non ultime anche le parole del Ministro Piantedosi, continuano le critiche ai gruppi politici legati alla maggioranza di governo.

Andrea Ferrante, segretario comunale del Pd, scrive in una nota: "Il comportamento della maggioranza e l'esito del Consiglio comunale tenutosi ieri sui fatti di venerdì sono talmente deludenti da indignare. A fronte di un intervento introduttivo del sindaco Conti a cui abbiamo riconosciuto equilibrio e franchezza, è seguita una discussione in cui la maggioranza di centrodestra ha sposato la linea di Ziello, Ceccardi e Donzelli. Gli studenti da vittime sono tornati colpevoli e sovversivi, mentre chi chiede che sia fatta luce sulla verità e si oppone alle colossali menzogne ascoltate in questi giorni è rappresentato come un violento intollerante che fa processi in piazza".

"Noi vogliamo che la magistratura accerti nel tempo necessario le specifiche responsabilità e faccia giustizia, ma desideriamo anche che, fin da subito, siano messe a disposizione del giudizio pubblico tutte le informazioni utili a capire cosa sia successo e per colpa di chi", insiste il dem. "Ma l'interesse di questa destra è oscurare la vicenda, nascondendo le evidenti responsabilità politiche. Per questo, ieri hanno avuto il coraggio di non citare le alte e chiare parole del Presidente Mattarella nell'ordine del giorno che hanno approvato. Anzi, si sono spinti a prendere larvatamente le distanze dalle parole di Conti. Al Sindaco, però, è necessario addebitare la responsabilità di aver accettato questo atteggiamento, votando il dispositivo della maggioranza e bocciando insieme alla destra ogni proposta dell'opposizione. Anche quelle più semplici ed elementari, come la richiesta di una relazione sui fatti alla Polizia Municipale, presente sul luogo e impegnata anche negli arresti. La prova matematica che questa destra e la sua giunta non vogliono che la città sia informata".

Per Francesco Auletta di Diritti in Comune "la destra ha approvato un ordine del giorno vergognoso in cui non si condanna in alcuno modo la violenza della polizia sugli studenti e sulle studentesse picchiati brutalmente dagli agenti in tenuta antisommossa, anzi si parla di vicinanza alle forze dell'ordine. E lo stesso sindaco Conti a parole si esprime in un modo ma negli atti si accoda pienamente ai diktat di Lega e Fdi. Il tutto è stato condito da una operazione della destra di mistificazione ed omissione dei fatti, per ribaltare la realtà e portare giustificazioni a quello che è accaduto, sostenendo persino la contrarietà alla introduzione dei codici identificativi sulle divise degli agenti in servizio. Una operazione di falsificazione che in queste ore sta portando avanti in prima persona il Ministro Piantedosi che attacca gli studenti e le studentesse scese in piazza".

Oltre alla bocciatura dell'odg 'Difendiamo il diritto a manifestare nella nostra città. Solidarietà agli studenti e alle studentesse scese in piazza venerdì a Pisa per il cessate il fuoco a Gaza e violentemente ed ingiustificatamente picchiati dalle forze dell’ordine', Diritti in Comune insiste nel portare avanti "la richiesta di dimissioni del leghista Ziello che in aula ha ripetuto falsità arrivando persino a difendere le cariche contro gli studenti e le studentesse. E al contempo continuiamo a ripetere che è stata irresponsabile la gestione dell'ordine del pubblico nella giornata di venerdì e chiediamo la rimozione del Questore. Pisa deve reagire ancora una volta al tentativo avvenuto in Consiglio comunale nella giornata di ieri da parte della destra di ribaltare la realtà con partecipazione e determinazione, in gioco ci sono i principi della nostra Costituzione, la libertà di manifestare e di poter scendere in piazza come hanno fatto gli studenti e le studentesse per protestare contro il genocidio in corso del popolo palestinese".

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