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Pro Vita & Famiglia contro il consigliere Pd e i movimenti femministi: "Noi liberi di esprimerci"

Lettera aperta dell'associazione che risponde alle critiche ed espone la propria visione della donna. In loro sostegno interviene la Lega

"L'incipit dell'articolo apparso su PisaToday desta preoccupazione perchè frutto del pensiero di un esponente del Pd, partito 'democratico', che ha dimenticato che la libertà di espressione è un diritto fondamentale e indice di democrazia". I Pro Vita non ci stanno e rispondono alle critiche mosse in questi giorni dalle formazioni politiche di opposizione, fra cui appunto il Pd, ma sul tema si sono esposti anche Sinistra Italiana e Diritti in Comune prima di loro.

L'associazione comunque, nella sua nota, prende in considerazione le affermazioni del consigliere Enrico Bruni (Pd), che in una precedente comunicazione ha criticato l'esposizione dei manifesti dell'associazione, scrivendo ad esempio: "Ci fa inorridire la campagna di manifesti antiabortisti apparsa in città negli spazi di affissione comunale. Nessuno spazio di pubblica affissione deve essere concesso a queste associazioni. Tutte le scelte che riguardano i corpi e le decisioni soggettive delle donne non devono essere messe in discussione mai, tantomeno tramite manifesti pubblicitari".

Dopo le precedenti considerazioni sulla libertà di espressione, Pro Vita & Famiglia scrive: "Il consigliere dimostra di non essere a conoscenza del fatto che la persona umana è complessa, siamo corpo e anima o psiche, e spirito per chi ha fede. Comunque non siamo solo corpi, e la decisione di autodeterminarsi della donna contemplata da questi paladini dei diritti ha un impatto psicologico e fisico sulla sua salute di cui nessuno parla. Gli studi che si possono citare insieme alle testimonianze numerose e facilmente reperibili, mostrano il vero significato dell’aborto. Se si ama la donna, come facciamo noi di Pro Vita & Famiglia, le si deve dire la verità. La tanto invocata 'libera scelta' di un donna, non tiene conto che questa ricade sulla vita ancora germinale nel suo grembo; se si osserva un seme sappiamo che se gli togliamo il terreno e il nutrimento questo muore… ma il seme è la parte germinale di una vita di quella pianta, di quell’albero alla cui ombra possiamo rinfrescarci e il cui frutto possiamo assaporare. E’ un progetto di vita che la donna ha nel suo grembo, che non le appartiene, perché a differenza di un rene che rimane tale e quale, a parte il suo naturale invecchiare, diventa crescendo una persona umana, altra rispetto a sé".

A seguito di questa disamina, si rivolgono poi generalmente ai movimenti femministi, ragionando quindi sul ruolo della donna: "I movimenti femministi, invece di sottrarre alla donna quello che più la caratterizza e la differenzia dall’uomo, la sua capacità di essere madre, nulla togliendo a tutte le altre innumerevoli qualità, avrebbero dovuto battersi affinchè la donna potesse essere libera di portare avanti le sue gravidanze confortata dalla presenza di uno stato sociale che la avrebbe supportata nel periodo più importante della sua vita. La donna non deve più essere l’aguzzino del proprio figlio. Noi non speculiamo e non odiamo nel profondo come afferma il consigliere Bruni, è per amore delle donne e dei loro figli, che poi sono i figli della società intera, ci battiamo affinchè questi piccini possano vedere la luce".

La nota di Pro Vita & Famiglia torna poi contro il Partito Democratico: "Il Pd continua a dimenticare i dati sulla denatalità e supportando queste politiche di diritti fantomatici delle donne, dimostrano di non avere a cuore il futuro e la sopravvivenza della nostra società". Nella comunicazione, l'associazione poi cita una grande azienda privata del settore natalità che promuove un progetto per la natalità e invita il consigliere a vedere un video di un feto oltre i 7 mesi di gravidanza, per poi concludere: "Le donne sono state ingannate proprio da chi pretende di difendere i loro diritti. Con forza invece noi le invitiamo a riprendersi veramente in mano la loro vita che è anche quella del loro figlio nel grembo, il vero messaggio oscurantista è di coloro che vogliono oscurare i nostri manifesti che ritraggono semplicemente la verità". 

manifesto antiaborto pisa febbraio 2024

L’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi e la capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Toscana Elena Meini si schierano a favore dei Pro Vita. "E’ davvero sconcertante - scrivono in una nota - che la sinistra voglia cancellare la libertà di espressione e di opinione nel nome dei diritti civili, come intende fare rimuovendo i legittimi manifesti dell’associazione Pro Vita & Famiglia onlus a Pisa. Si può essere d’accordo o meno con quanto sostiene lecitamente un‘associazione, un partito, una persona ma non si può, in democrazia, imbavagliarne le opinioni in quanto sgradite, come se fossimo in Unione Sovietica".

Le esponenti leghiste parlano di "pericolosa deriva censoria, che mette a rischio la nostra libertà di pensiero e di parola e ci rimanda a tempi bui. Una deriva censoria che questi seguaci dell’ideologia woke e della cancel culture purtroppo incarnano alla perfezione, con la loro intolleranza e il loro odio nei confronti di chi non è disposto a obbedire alla dittatura delle minoranze e ai nuovi, illuminati canoni del politicamente corretto, usati come una clava contro chiunque non sia allineato al pensiero dominante". 

"Tra l’altro - affermano Ceccardi e Meini abbracciando le tematiche Pro Vita - è incomprensibile che la difesa della famiglia e della natalità possa essere valutata come un messaggio violento e sbagliato, tanto più in questi tempi di crisi demografica così profonda. Noi auspichiamo che ci siano più campagne dei Pro Vita & Famiglia in tutte le città toscane e italiane e che Pisa non segua il pessimo esempio di Firenze e si dimostri una città libera, aperta, davvero democratica, in cui tutti hanno diritto di esprimere la propria visione e il proprio pensiero su qualunque tema, naturalmente nel rispetto della legge".

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