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Ac Pisa 1909, Francesco Favasuli: "Non siamo in crisi"

Il centrocampista nerazzurro è stato uno dei migliori nella sconfitta di domenica contro la Spal che definisce un semplice incidente di percorso

La parola crisi va sempre presa con le molle, soprattutto se si intende rivolgere verso una squadra che, prima della sosta natalizia, era una delle più in forma. Ma i numeri dicono che, dopo la vittoria con il Viareggio, i nerazzurri hanno ottenuto tre punti nelle successive quattro partite subendo 7 reti. Nonostante questo però la squadra non ha mai mollato e ha comunque messo sempre in campo tutto quello che aveva, quindi se si vuol usare la parola crisi, va legata solamente ai punti ottenuti e non al gioco espresso: "Sono d'accordo - dice il centrocampista nerazzurro Francesco Favasuli - perché per me non c'è crisi. Il fatto di aver sbagliato l'approccio nel primo tempo ha condizionato molto la gara contro la Spal compromettendo il risultato e facendo ingiustamente scendere in secondo piano quanto buono fatto fin lì”.

Ma come ti spieghi questo primo tempo di sofferenza? "Un po' la sosta ha influito, ma abbiamo sbagliato noi, perché i carichi di lavoro durante la sosta non sono stati eccessivi. Anzi ci siamo allenati benissimo e con grande intensità. Non è mai facile reagire e ribaltare questo tipo di situazioni, ma adesso pensiamo a migliorare quello che non abbiamo fatto domenica”. C'è chi punta il dito sulla difesa per la doppietta di Arma e per i molti gol presi nelle ultime uscite: "Quando si subiscono delle reti la colpa va sempre divisa fra tutti i componenti della squadra, non è soltanto per demerito del pacchetto difensivo”.

Giacomo Tulli domenica è partito dall'inizio, che impressione ti ha fatto?: ”Ci può dare una grossa mano, ma non dobbiamo mettergli addosso troppe pressioni. Se fino a poco tempo fa stava in una squadra di categoria superiore un motivo ci sarà”. Capitan Carparelli invece è sembrato molto deluso per il risultato e, forse, per non esser riuscito a dare il suo contributo alla squadra: "Marco, come tutti i giocatori del resto, è triste quando non gioca, ma sa che la piazza gli vuole bene e sa quello che può dare. Avrebbe voluto trovare un modo per ripagare questo affetto e penso che presto possa riuscirci”.

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