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Salute

Screening tumore polmone per forti fumatori: solo uno su tre accetta di smettere

L'Aoup condivide il riscontro sulla campagna di monitoraggio. Il funzionamento è buono, ma occorre più impegno per spingere a intraprendere il percorso di prevenzione

Lo screening del cancro polmonare è un intervento salvavita ed è fondamentale la collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale per spingere ancora di più i soggetti a rischio - forti fumatori ultracinquantenni con una storia di fumo di almeno 20 sigarette al giorno per 20 anni - ad arruolarsi nella campagna di monitoraggio, visto che su Pisa sta procedendo con buoni risultati. "Ma occorre fare di più", è la convinzione della professoressa Laura Carrozzi, direttore dell’Unità operativa di Pneumologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana 

Un importante convegno interdisciplinare, organizzato proprio dalla dottorezza Carrozzi e il suo team, si è svolto in città lo scorso 15 dicembre, al centro 'Le Benedettine' dell’Università di Pisa. Vi hanno partecipato esperti nazionali e internazionali. I risultati degli studi eseguiti nel mondo, in Europa e in Italia, sono chiari: lo screening del carcinoma polmonare mediante TC a bassa dose è in grado di scoprire precocemente molti dei tumori polmonari che colpiscono i forti fumatori, permettendo di curarli tempestivamente, spesso in modo definitivo, con interventi anche micro-invasivi.

“Il modello organizzativo migliore per favorire la partecipazione allo screening - ha spiegato Carrozzi - è quello che vede la stretta collaborazione tra specialisti multidisciplinari e medici di medicina generale, nell’ambito del progetto con la Fimmg-Federazione italiana medici di medicina generale lanciato a Pisa circa un anno fa e coordinato per il settore dal segretario pisano, il dottor Luca Puccetti. Molto utile anche l’aiuto delle Farmacie del territorio e della Medicina preventiva del lavoro dell’Aoup. E’ tuttavia fondamentale che esista una struttura di coordinamento che segua i cittadini sin dall’arruolamento e in tutte le fasi successive, esecuzione degli esami, eventuali approfondimenti e presa in carico delle problematiche cliniche emerse. A Pisa questa struttura è il Centro Antifumo di Aoup (responsabile il dottor Francesco Pistelli) che opera in sinergia con le altre strutture coinvolte; in primo luogo la radiologia (Unità operativa di Radiodiagnostica 2 diretta dalla dottoressa Annalisa De Liperi) ma anche le due strutture di Chirurgia toracica, di Endoscopia toracica, la Medicina nucleare, l’Anatomia patologica, la Medicina preventiva del lavoro, la Cardiologia. Il Centro Antifumo è il riferimento ideale per questo tipo di intervento in cui è cruciale affiancare all’esecuzione dell’esame di screening (la TC torace a bassa dose) un intervento sul fumo di varia intensità, a seconda delle preferenze individuali e delle necessità. La sfida è proprio valutare da un lato l’efficacia di questo programma combinato, dall’altro capire come sia fattibile e implementabile nell’organizzazione attuale e futura del sistema sanitario nazionale".

I risultati attuali: "Ad oggi lo screening polmonare a Pisa sta dando buoni risultati perché i pazienti che hanno avuto bisogno di intraprendere un percorso di cura proprio grazie alla diagnosi precoce sono stati presi in carico. E’ importante anche sottolineare però che solo 1/3 dei fumatori accoglie la proposta di impegnarsi a smettere di fumare. Il messaggio quindi deve essere ancora intensificato e su questo ogni figura di sanitario (medici, infermieri, fisioterapisti, odontoiatri, etc) deve impegnarsi".

I forti fumatori interessati possono ancora partecipare ai programmi previsti dalla Regione e dal Ministero della salute rivolgendosi a Pisa al Centro Antifumo della Pneumologia: recapito telefonico 050.996467, posta elettronica screeningtumorepolmone@ao-pisa.toscana.it.

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