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Tumore al colon-retto, bassa partecipazione agli screening: parte la campagna per la prevenzione

Presentata l'iniziativa a Pisa per combattere la malattia favorendo la diffusione dell'esame della ricerca del sangue occulto nelle feci

Il tumore del colon-retto è ancora un big killer: sono 52mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia. Informazione e diagnosi precoce permettono di intervenire prima che sia troppo tardi. Anche se nuovi farmaci oncologici e innovative tecniche chirurgiche hanno migliorato la sopravvivenza, la prevenzione rimane l’arma migliore. Uno strumento fondamentale è rappresentato dallo screening del carcinoma del colon-retto, il programma della Regione Toscana indirizzato ad uomini e donne di età compresa tra 50 e 70 anni, che sono invitati a fare un semplice test per la ricerca del sangue occulto fecale ogni due anni.

Il punto e le novità della campagna di prevenzione per sensibilizzare la cittadinanza di Pisa ad effettuare gli screening è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Palazzo Gambacorti, a cui hanno partecipato il sindaco di Pisa Michele Conti, il segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Luca Puccetti, la dirigente del dipartimento di medicina generale Maria Stella Adami, il direttore UOC screening aziendale Asl Toscana Nord Ovest Lidia Di Stefano, il direttore di endoscopia digestiva dell’AOUP Emanuele Marciano, il direttore UO chirurgia generale e peritoneale Piero Lippolis, il medico del polo oncologico AOUP Federica Marmorino e la presidente della Società della Salute zona pisana, Sabina Ghilli.

"Pisa è una città di scienza e di medicina - ha dichiarato il sindaco Michele Conti - che vanta una grande tradizione ed eccellenze note a livello nazionale e nel mondo. Eppure momenti come questi ci fanno capire quanto è importante la prevenzione: dai numeri che ho potuto vedere, emerge chiaro come si debba fare di più da un punto di vista della comunicazione e informazione ai cittadini.  Ma soprattutto nella prevenzione il punto fondamentale è facilitare l’accesso agli esami, ovvero mettere le persone in condizioni di consegnare i campioni con orari più lunghi e accessibili alle persone che lavorano: ampliare queste fasce potrebbe fare aumentare il numero di persone che non abbandonano la possibilità di effettuare lo screening. A Pisa possiamo lavorare in questo senso, coinvolgendo anche Farmacie Comunali come punti di accesso che potrebbero essere utilizzati in complementarietà con altri servizi che effettuano il ritiro dei campioni. Nella nostra città, dove abbiamo a disposizione nelle strutture sanitarie e ospedaliere professionisti di altissimo livello, ci rammarica sentire di numeri preoccupanti perché non viene fatta la prevenzione. Un’altra possibilità di ampliare l’offerta di servizi, è la messa a disposizione della Casa della Salute di via Garibaldi, come ulteriore punto di accesso. Sono tutti tentativi che dobbiamo fare per convincere i cittadini a fare la prevenzione, facilitando il più possibile l’accesso a strutture e servizi".

"Il tumore al colon retto è ancora un grande killer - ha spiegato il segretario Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Luca Puccetti - nonostante i miglioramenti che ci sono stati nel corso di questi anni. La migliore arma è la prevenzione ed abbiamo un modo semplice, ovvero l'adesione alla campagna screening fatta con la ricerca del sangue occulto fecale, quindi in maniera non invasiva. Chi necessiterà ulteriori approfondimenti seguirà i percorsi dedicati ma anche in questo caso ci sono stati progressi notevoli e miglioramenti diagnostici con nuove tecniche più sicure e ugualmente affidabili. Nel caso in cui il test risulti positivo, viene offerta una colonscopia. In caso di colonscopia incompleta o quando sono presenti controindicazioni viene raccomandata l’esecuzione di una 'colonscopia virtuale', mediante TAC, per completare l’approfondimento diagnostico. Questa iniziativa di prevenzione di massa permette in molti casi di diagnosticare per tempo la presenza di lesioni che possono essere asportate mediante colonscopia prima della loro trasformazione in carcinomi".

L’adesione allo screening non raggiunge, purtroppo, i livelli auspicati e si è ridotta nel tempo, passando dal 52% del 2014 a meno del 30% nei primi 10 mesi del 2023. Su oltre 51mila cittadini invitati a sottoporsi allo screening nelle varie zone della ex Asl 5, solo poco più di 18mila hanno risposto. Tra le possibili barriere le difficoltà nella distribuzione e nel ritiro delle provette e i timori legati all’esecuzione della colonscopia. Per favorire l’adesione sono state migliorate da parte della Asl le modalità di distribuzione e ritiro delle provette, ampliando gli orari. E anche i medici di medicina generale raccomanderanno attivamente ai loro assistiti di aderire. Una nuova possibilità per rassicurare chi ha timore di doversi sottoporre ad un esame fastidioso è rappresentata dalla colonscocopia robotica, una procedura testata in oltre mille soggetti presso l’Unità operativa di Endoscopia digestiva diretta dal dottor Emanuele Marciano, che si è rivelata sicura ed apprezzata dai pazienti.

Per avere informazioni relativamente allo screening di ricerca del sangue occulto nelle feci, è attivo il numero unico aziendale 0585 498004 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30; il numero è gestito dagli operatori afferenti alle segreterie screening presenti in tutti gli ambiti territoriali. Per ogni informazione consultare il sito web dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest all’indirizzo: www.uslnordovest.toscana.it/guida-ai-servizi/135-screening.

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