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Base militare al Cisam, continua la protesta: 1500 persone in corteo per ribadire il no

La manifestazione convocata dal Movimento No Base contesta la costruzione della struttura in un'area all'interno del Parco di San Rossore. Dopo l'ok della Comunità del Parco la decisione finale spetta a Roma

Un corteo di più di 1500 persone ha sfilato a San Piero a Grado nel pomeriggio di sabato 21 ottobre sotto una lunga e intensa pioggia: è stata la risposta di movimenti sociali e politici alla convocazione da parte del Movimento No Base della manifestazione generale e nazionale “Fermiamo l’escalation”.

Un appuntamento che si è svolto parallelamente a Palermo e che era fissato già da settimane, ma che ha visto aumentare la forza dei messaggi portati in piazza dai manifestanti dopo che l’ultimo tavolo interistituzionale di mercoledì 18 ottobre ha dato il via libera a nome della Comunità del Parco per procedere alla costruzione di una base militare a uso dei reparti speciali dei Carabinieri GIS e primo reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania all’interno dell’area ex Cisam, parte del Parco di San Rossore. Ciò significa che sarà adesso compito del governo prendere una decisione definitiva sulla fattibilità della struttura a partire dalla creazione dettagliata di un progetto, assente fino a questo momento.

Il corteo, partito e conclusosi nei pressi della basilica di San Piero a Grado, si è mosso su un percorso rettilineo lungo via Livornese sostando davanti all’incrocio che porta verso il Cisam, dove sulla via del ritorno un piccolo nucleo di manifestanti si è allontanato dal percorso prestabilito per cercare di penetrare all’interno dell’area - tentativo stoppato dalle forze dell’ordine senza scontri e con il proseguire pacifico della protesta - e all’incrocio con Viale Mezzapiaggia, davanti ai confini con la base militare di Camp Darby, dove sono stati esposti striscioni antimilitaristi e bandiere color arcobaleno.

La protesta ha visto convergere realtà antimilitariste, sociali, studentesche e ambientaliste da Firenze, Bologna, Torino, Milano, Roma, Oristano e La Spezia, oltre che da Pisa e Pontedera. Presente anche la politica con Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Sinistra Italiana e Una Città in Comune, a sostegno delle istanze del Movimento No Base: “Siamo qui per ribadire con forza il nostro obiettivo, che è quello di liberare il Parco di San Rossore dal diventare un centro di addestramento alla guerra dopo che è stato confermato proprio negli ultimi giorni che la base militare prevista inizialmente a Coltano si farà invece al Cisam, area già sottoutilizzata e che con il taglio di migliaia di alberi e la cementificazione della zona devasterà ulteriormente il parco” spiega Kevin Speranza del Movimento No Base.

A inizio manifestazione hanno preso parola rappresentanti delle comunità palestinesi e curde, e molte sono state le bandiere della Palestina che hanno accompagnato la richiesta accorata di “Palestina libera” alla luce degli ultimi drammatici fatti di cronaca, insieme alle altre tre istanze principali della giornata di protesta: stop a devastazione ambientale e grandi opere; all'economia di guerra; alla militarizzazione e all'escalation bellica globale.

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