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Cronaca

Codice etico del sindaco di Pisa: niente regali sopra i 100 euro

Il documento è stato siglato oggi dal primo cittadino pisano. Tra i punti salienti anche le dimissioni obbligatorie in caso di rinvio a giudizio per corruzione, concussione, mafia, estorsione e riciclaggio

E' stato siglato e protocollato oggi dal primo cittadino Marco Filippeschi il "Codice etico del sindaco di Pisa". Punto cardine il rifiuto dei regali sopra i 100 euro che verranno rispediti al mittente anche se si tratta di impiegati di qualsiasi ufficio comunale o di società controllate dall'amministrazione. Inoltre, altro punto fondamentale, in caso di semplice rinvio a giudizio per corruzione, concussione, mafia, estorsione e riciclaggio, il primo cittadino è costretto alle dimissioni.

"Potrebbe capitare - ha detto il sindaco parlando dei regali - che qualcuno possa fare valere la sua generosità per avere in futuro un qualche vantaggio". Sulle dimissioni in caso di rinvio a giudizio, Filippeschi ha precisato: "Mentre è in discussione al Parlamento la legge sulla corruzione, noi dal basso, dalla periferia proponiamo questa semplice norma del codice etico".
Alberto Vannucci, docente di Scienze politiche dell'Ateneo pisano ed estensore del codice, ha aggiunto: "Quando un amministratore pubblico è stato rinviato a giudizio significa che l'impianto accusatorio ha una certa consistenza e quindi si devono prevedere le dimissioni".

Il codice prevede anche che il sindaco non possa, per 5 anni dalla scadenza del mandato, ricoprire ruoli presso soggetti privati che siano stati destinatari delle sue decisioni ed attività così come il primo cittadino dovrà rendere note le associazioni di cui è affiliato e socio. "Come sindaco - ha detto Filippeschi - non faccio molte nomine ma quelle persone scelte da me per andare a ricoprire incarichi nelle società pubbliche dovranno adottare questo codice". Il codice fa parte della Carta di Pisa, un atto adottato dall'associazione Avviso Pubblico affinché queste regole di trasparenza possano essere siglate anche da altri sindaci come quello di Bologna che ne ha già chiesto una copia. (fonte Ansa)

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