Imprese, Pisa al top in Italia: positivo lo scarto tra "nascite" e "morti"
Secondo i dati di Unioncamere la città della Torre ha un tasso di crescita pari al +90%, praticamente il doppio rispetto alla media nazionale. Per Confcommercio un dato che allontana inutili catastrofismi
Risulta essere Pisa la provincia più dinamica d'Italia in termini di anagrafica delle imprese, ovvero nel saldo tra nuove imprese e imprese cessate, nel III trimestre del 2011. Infatti, da uno studio di Unioncamere risulta che, a partire da uno stock di imprese pari a 43.894, la provincia pisana fa registrare un differenza tra nuove imprese e imprese cessate positiva di +391 nuove imprese, pari ad un tasso di crescita trimestrale del +0.90%, il più alto in assoluto tra tutte le 105 province italiane e doppio rispetto alla loro media di crescita (+0,44%). In questa graduatoria, Pisa supera di gran lunga la seconda classificata Lecce, che cresce “solo” di un +0,62% e la terza provincia Salerno +0,56%. A ruota, tutte le altre province italiane.
Nella graduatoria delle province toscane, la seconda è Massa Carrara (10ª in Italia), con un saldo positivo di +112 imprese e un tasso di crescita dello 0,50%. A seguire Prato (16ª, +148,44%), Livorno (35ª, +116, 0,35%), Arezzo (37ª, +135, 0,35%), Firenze (42ª, +363, 0,33%), Grosseto (55ª, +84, 0,285), Lucca (64ª, +108, 0,24%), Pistoia (84ª, +54, 0,16%), Siena (92ª, +38, 0,13%).
Nel complesso, anche la Toscana si difende bene, con un saldo positivo di +1.549 imprese nel terzo trimestre e un tasso di crescita dello 0,45%, leggermente inferiore rispetto alla media italiana (0,49%).
“A dispetto di catastrofisti e autolesionisti sempre in voga, siamo in presenza di un nuovo indicatore estremamente positivo per Pisa, dopo quello relativo al turismo internazionale - afferma il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli - la forbice tra nuove imprese e imprese cessate si allarga in positivo, regalando a Pisa una percentuale di crescita nel III trimestre 2011 doppia rispetto alla media delle province italiane (+0,44%). A partire da questo dato, estremamente significativo, c'è comunque molto da lavorare: l'export continua a stentare, mentre sul versante interno è necessario restituire slancio ai consumi e capacità di spesa alle famiglie. Gli enti locali devono essere in grado di valorizzare tutto questo, semplificare oneri e adempimenti, con una particolare attenzione ai piccoli esercizi commerciali, patrimonio delle nostre città. Anche il sistema bancario non può far cessare il credito, che rappresenta la vita stessa delle imprese, mentre tutti insieme dobbiamo essere capaci di ricreare una nuova stagione di fiducia e ottimismo”.
Provincia |
Totale Imprese al 30/09/2011 |
Saldo III trim. 2011 |
Tasso di crescita III trim. 2011 |
(1)PISA |
43.894 |
391 |
0,90% |
(10) M. CARRARA |
22.544 |
112 |
0,50% |
(16) PRATO |
33.369 |
148 |
0,44% |
(35)LIVORNO |
32.824 |
116 |
0,35% |
(37)AREZZO |
38.740 |
135 |
0,35% |
(42)FIRENZE |
109.171 |
363 |
0,33% |
(55)GROSSETO |
29.840 |
84 |
0,28% |
(64)LUCCA |
45.512 |
108 |
0,24% |
(84)PISTOIA |
33.565 |
54 |
0,16% |
(92) SIENA |
29.460 |
38 |
0,13% |