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Economia

Imprese: aumentano gli investimenti in tecnologie digitali e per la transizione ecologica

L'analisi della Camera di Commercio di Pisa sulle scelte delle imprese. Aumenta la difficoltà di trovare figure professionali dedicate

I dati del Sistema informativo Excelsior, analizzati dalla Camera di Commercio di Pisa, non rilevano solo la domanda di lavoro delle imprese con dipendenti della provincia, ma consentono un’analisi delle richieste di competenze espresse e gettano una luce sulle attività di investimento del sistema economico in due ambiti fondamentali: il digitale e la transizione green.

Se nel 2020, per effetto dell'emergenza sanitaria, il numero complessivo di entrate programmato dalle imprese si è ridotto di quasi un terzo rispetto al 2019, nell’anno che si è appena concluso cresce il fabbisogno occupazionale del sistema imprenditoriale con il 59% delle imprese pisane con dipendenti che ha effettuato un assunzione.

I segnali di ripresa sono, tuttavia, accompagnati da un aumento delle difficoltà delle imprese nel reperire i profili professionali ricercati, che interessano oltre un terzo delle entrate previste (a Pisa il 35% contro il 30% del 2019) e che possono essere attribuite sia al crescente livello di competenze trasversali richiesto ai candidati e alla domanda di nuove competenze che la pandemia ha fatto emergere in particolare in ambito digitale e green. Driver principali delle trasformazioni in atto sono le competenze digitali, vista l’alta percentuale di imprese che hanno investito in trasformazione digitale nel 2021, e la transizione verso un’economia green, che sono anche i due grandi temi entro cui si muoveranno gli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In cosa investono le imprese

Nel dettaglio, in provincia di Pisa 4 imprese su 10 che hanno investito in trasformazione digitale hanno puntato sulle modifiche dei modelli di business, con l’adozione di strumenti di digital marketing (il 39% delle aziende, vale a dire +13 punti percentuali rispetto al 2016-2020, o, sotto l’aspetto prettamente tecnologico, sugli strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati, 45%, +10 punti percentuali rispetto al 2016-2020); sull’acquisizione di reti ad alta velocità (44% +14 punti percentuale rispetto al 2016-2020); sulla robotica avanzata (33% +12 punti percentuale rispetto al quinquennio precedente). Quote molto elevate, ed in forte crescita rispetto al recente passato, anche per l’adozione di strumenti di lavoro agile (41%, +14 punti) e per il potenziamento dell’area amministrativa/gestionale e giuridico/normativa a seguito della trasformazione digitale (36%, +14 punti). Ovviamente l’ambito che raccoglie la quota più elevata (il 50% delle imprese che hanno investito) è quello legato all’adozione di nuove regole per sicurezza sanitaria per i lavoratori, uso di nuovi presidi, risk management: +13 punti percentuali.

Transizione ecologica

Poco più di un quinto delle imprese, nel 2021, ha investito in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale. Il dato, 22%, è sostanzialmente in linea con quello regionale (23%) e leggermente al di sotto di quello nazionale (24%). Nel settore dell’industria la percentuale più alta è quella nelle public utilities (energia, gas, acqua e ambiente) (68%), seguito da quello delle costruzioni (31%, +7 punti percentuali rispetto al periodo 2016-2020 e del mobile (23% +14 punti percentuali rispetto al 2016-2020). Flessione, infine, per le industrie del comparto moda (17% -7 punti percentuali rispetto al 2016-2020). Tale dinamica pare legata ad una serie di fattori tra i quali spiccano lo stato di difficoltà del comparto, che quindi riduce notevolmente la possibilità di investire, ma anche dall’elevata quota di investimenti green fatti nel passato.

Tra i servizi il dato di maggiore crescita riguarda quelli informatici e delle telecomunicazioni (22% +14 punti percentuali rispetto al 2016-2020) e quelli operativi di supporto alle persone e alle imprese (30% +9 punti percentuali rispetto al 2016-2020). Cala infine di ben 19 punti percentuale rispetto al 2016-2020 il dato dei servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici (15%), un risultato, anche questo, sintomatico degli effetti della crisi indotta dalla pandemia in questo settore e
che certamente non agevolano la propensione agli investimenti. Imprese della provincia di Pisa che hanno investito in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale.

Il punto di Vista di Valter Tamburini, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Pisa: "Se è vero che stiamo cominciando ad osservare segnali di ripresa dell’economia provinciale risulta altrettanto vero che stiamo nel bel mezzo di una fase di transizione nella quale le imprese provano a riorganizzare la loro attività puntando su figure maggiormente qualificate sia sul versante digitale sia della sostenibilità ambientale. Questo quadro accresce la distanza tra domanda e offerta di lavoro, tra le nuove competenze richieste dalle imprese e quelle effettivamente reperibili. Per questo intendiamo rafforzare la collaborazione tra Camera di Commercio di Pisa e Fondazione ISI per proporre, ad imprese e lavoratori attraverso il nostro Punto Informativo Digitale, percorsi formativi sul tema della digitalizzazione. Inoltre, è appena iniziato un percorso che prevede servizi gratuiti di formazione e consulenza, grazie ai quali le imprese potranno valorizzare economicamente i propri scarti di produzione ed efficientare i processi. Il progetto è finanziato da Unioncamere Toscana con il coordinamento di Fondazione ISI ed il coinvolgimento della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa".

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