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Economia

Cresce la domanda di lavoro nel pisano: in aumento gli investimenti nelle tecnologie digitali e green

Da rilevare per quanto riguarda il 2022 la dfficoltà per le imprese a reperire le risorse professionali richieste

Nel 2022 le aziende delle province dell’alta Toscana (Lucca, Massa-Carrara e Pisa) hanno aumentato di quasi 10mila unità la domanda di lavoro rispetto al 2021 arrivando nel complesso a 81mila posizioni programmate. Per almeno il 40% di queste, tuttavia, gli imprenditori segnalano di aver avuto difficoltà nel reperirle.

A prescindere dal titolo di studio posseduto dai neo assunti, le doti di flessibilità e adattamento sono ritenute particolarmente importanti almeno per due assunzioni su tre, e il saper lavorare in gruppo per almeno un’assunzione su due.

Le imprese, dal canto loro, hanno aumentato gli investimenti sul 'digitale' e per 'sviluppare nuovi strumenti di business' mentre per gli investimenti 'green' si registra, in alcuni territori, una battuta d’arresto. Da segnalare l’attenzione ancora alta sui propri collaboratori. Crescono infatti, nonostante la fine della pandemia, gli investimenti dedicati all’adozione di nuove regole per la sicurezza sanitaria e il risk management ma anche quelli per adottare strumenti di lavoro agile, questi ultimi, probabilmente, per contrastare il fenomeno della great resignation.

Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche - ISR relativi all’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL su un campione di oltre 5mila imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa con dipendenti.

“I dati - dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest - ci riconsegnano un quadro nel quale le imprese, pur tra innegabili difficoltà legate alla congiuntura sfavorevole, continuano ad investire per mantenersi sulla frontiera del digitale e sviluppare nuove opportunità di business. Tuttavia, comincia ad assumere i contorni di una vera e propria emergenza, l’acuirsi delle difficoltà nel trovare i profili professionali ricercati. Dal canto suo la Camera di Commercio mette a disposizione di tutti gli stakeholder, non solo il set informativo sulla domanda di lavoro espressa dalle imprese, ma anche una serie di iniziative dedicate alla scelta dei percorsi formativi che forniscono maggiori probabilità di trovare un’occupazione”.

I dati della provincia di Pisa

Cresce nel 2022 la domanda di lavoro delle imprese pisane. Difficile però trovare i lavoratori

Nel corso del 2022 le imprese pisane hanno programmato ben 32.620 assunzioni: si tratta di un valore in crescita del 15% rispetto al 2021 (+4.350 unità). Tuttavia, è cresciuto in maniera rilevante anche il gap tra domanda e offerta di lavoro, con le imprese che hanno dichiarato di aver incontrato difficoltà nel reperimento delle figure professionali richieste che arrivano al 43% dei casi: un dato in aumento di ben 8 punti nel raffronto con l’anno precedente.

Aumenta a Pisa la domanda di lavoratori dotati di specifiche competenze

Il 2022 segna, nel complesso, una lieve crescita della quota di figure professionali per le quali le imprese pisane hanno richiesto capacità/competenze ritenute di elevata importanza.

Nel 2022, al primo posto per quanto concerne le competenze/capacità trasversali troviamo la capacità di flessibilità e adattamento (66 assunzioni su 100), seguita con il 52% dall’attitudine a lavorare di gruppo: in crescita di 2 punti rispetto all’anno precedente. Le aziende pisane valutano importante il saper lavorare in autonomia, con un 41% degli ingressi (in linea con il 2021), ma anche le capacità di problem solving, passate dal 37% del 2021 al 40% del totale delle entrate del 2022.

Passando alle competenze/capacità tecnologiche, sono ritenute importanti e assumono particolare rilievo quelle digitali (richieste al 20% degli ingressi, +1 punto rispetto 2021), seguono le capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici (16%, + 2 punti rispetto all’anno precedente), ed infine il saper applicare tecnologie '4.0' per innovare i processi aziendali (14%, +3 punti rispetto al 2021). Per quanto concerne le competenze comunicative osserviamo che la capacità di comunicare le informazioni dell’impresa in italiano è ritenuta di elevata importanza nel 32% dei casi, valore superiore di un punto rispetto a quello dell’anno precedente, mentre la capacità di comunicare le informazioni dell’impresa e in lingue straniere si attesta al 13%, come nel 2021.

Particolare attenzione viene poi posta alle competenze green, con il saper applicare soluzioni di risparmio energetico e sostenibilità ambientale ritenuto di elevata importanza per il 41% degli assunti (più tre punti percentuali rispetto al 2021).

Balzo in avanti a Pisa per gli investimenti in tecnologie digitali, organizzativi e per lo sviluppo di modelli di business

Nel 2022 si è assistito ad un’accelerazione nel processo di trasformazione digitale delle imprese pisane, con una decisa crescita degli investimenti per l’adozione di nuove tecnologie. Tutte le voci di investimento hanno infatti evidenziato un incremento rispetto alla media rilevata nel quinquennio 2017-2021.

In particolare, in provincia di Pisa, nell’ultimo anno le imprese hanno incrementato gli investimenti in tecnologie in grado di potenziare i propri modelli di business: la quota di aziende che ha investito in strumenti di digital marketing è salita al 36% nel 2022, 12 punti percentuali in più rispetto al quinquennio 2017-2021, mentre le imprese che hanno investito in analisi dei comportamenti e dei bisogni dei clienti per la personalizzazione dei servizi offerti è salita dal 19% al 29%. In aumento anche gli investimenti nell’utilizzo di Big data per analizzare i mercati, passati da una quota di imprese del 16% al 25%.

Analizzando l’aspetto tecnologico registriamo tutti valori in crescita per il 2022. Restano elevati gli investimenti in connessioni ad alta velocità, cloud, mobile e big data analytics, effettuati dal 40% delle imprese (+8 punti percentuali rispetto alla media 2017-2021), ma anche in strumenti software 4.0 per l’acquisizione e la gestione di dati (39%; +8 punti percentuali). Forte anche l’interesse per la sicurezza informatica (37% delle imprese; +8 punti percentuali), nell’Internet delle cose (32%; +4 punti percentuali), nella robotica avanzata (32%; +10 punti percentuale), e nelle nuove tecnologie di realtà aumentata e virtuale a supporto dei processi produttivi (24%): +8 punti percentuali rispetto al quinquennio precedente.

Dal lato organizzativo risultano elevati gli investimenti per l’adozione di nuove regole per la sicurezza sanitaria dei lavoratori (38%; +3 punti percentuali), ma anche per l’adozione di strumenti di lavoro agile (33%; +6 punti). Importanti anche gli investimenti per l’adozione di sistemi gestionali evoluti per favorire l’integrazione e la collaborazione (32%; +13 punti), per il potenziamento dell’area amministrativo/gestionale e giuridico/normativa a seguito della trasformazione digitale (28%; +8 punti) e per l’adozione di sistemi di rilevanza continua e analisi delle “performance” (28%; +7 punti). In crescita, infine, l’importanza degli investimenti per l’adozione di una rete digitale integrata o integrabile con una rete esterna di clienti (27%; +9 punti) e per l’adozione di una rete digitale integrata o integrabile con reti esterne di fornitori (25%; +6 punti).

A Pisa crescono gli investimenti in tecnologie 'green'

Nel 2022 un’impresa pisana su quattro (27%) ha investito in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale: si tratta di un valore superiore a quello della media toscana (23%) e nazionale (24%), e sostanzialmente in linea con la media provinciale 2017-21.

Nel settore industriale pisano un’impresa su tre ha effettuato investimenti green (35%, in forte aumento dal 24% medio nel quinquennio 2017-21), per il contenimento dei consumi energetici e dell’impatto ambientale delle lavorazioni, fattori che risultano particolarmente importanti e strategici per le imprese.

Nei servizi, invece, si assiste a una diminuzione della quota di imprese che nel 2022 ha investito in prodotti e tecnologie green, con valori che si attestano al 22% dal 27% del quinquennio 2017-21.

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