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Economia

Allarme export: ancora un trimestre sotto zero per le imprese pisane

Male calzature, cuoio e meccanica, bene i cicli e motocicli, metalli, vetro e bevande. Calano le vendite in Germania e Francia. Pacini: "La Camera di Commercio anche per il 2015 intende giocare un ruolo di primo piano nel campo dell’internazionalizzazione"

L’andamento poco esaltante delle economie emergenti ed il rallentamento della Germania sono alla base della contrazione delle esportazioni pisane (-4,5% nel periodo luglio-settembre 2014). A spiegare il pessimo risultato pisano troviamo, ancora una volta, la filiera delle pelli (calzature e cuoio grezzo) e la meccanica. A livello geografico è ancora una volta l’Europa a fornire il contributo peggiore, segno di come le difficoltà delle nostre esportazioni dipendano dalla debolezza della domanda del Vecchio Continente. La recente caduta del rublo costituisce un ulteriore motivo di apprensione per il sistema imprenditoriale pisano. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa sui dati Istat relativi al commercio estero nel terzo trimestre 2014.

ESPORTAZIONI
Drammatica, a livello settoriale, la contrazione delle vendite di calzature che, nel terzo trimestre 2014, segnano una flessione non solo in termini percentuali (-37,9%) ma anche in valore assoluto: oltre 40 milioni di euro in meno rispetto al medesimo periodo del 2013. Tutte le destinazioni più rilevanti per le scarpe - eccettuata la Russia al momento della rilevazione non ancora interessata dalla caduta del rublo - registrano contrazioni consistenti. Oltre alle calzature, vanno male anche le vendite del comparto pelli-cuoio: -19,6% il pellame grezzo, -2,5% i prodotti in cuoio.

A causa della flessione delle vendite verso Germania e Francia, va male la meccanica (-10,4%) ed anche i mobili, a causa della crisi Russo-Ucraina e della caduta delle vendite negli USA, arretrano (-10,6%).

Tra i settori che, invece, hanno ritrovato la strada della crescita troviamo i cicli e motocicli (+5,3%) ed i metalli (+39,0%). Continuano ad avanzare le vendite dell’abbigliamento (+12,1%), dei prodotti chimici di base (+7,7%) e dei prodotti in vetro (+13,4%). Bene anche le esportazioni di vino (+8,8%) che mettono a segno ottimi risultati negli USA, Svezia, Svizzera e Giappone.

Tra i paesi più rilevanti, Francia (-8,2%), ma soprattutto Germania (-14,4%), guidano il gruppo di quelli che hanno determinato la contrazione delle esportazioni pisane. La Francia, pur segnando una forte contrazione, sopravanza la Germania come primo paese di destinazione delle esportazioni pisane. Male anche i paesi di area tedesca Belgio (-23,3%), Austria (-17,2%) e Paesi Bassi (-10,3%). Non bene neppure i paesi anglosassoni come Regno Unito (-28,4) e Stati Uniti (-1,3%). In Asia la situazione è decisamente più frastagliata con Cina (+9,3%), Vietnam (+28%) e Corea del Sud (+3,1%) in crescita, mentre Giappone (-2,3%) ed Hong Kong (-9,3%) arretrano. Nonostante i venti di guerra che spiravano nel periodo estivo, si segnala ancora una crescita consistente delle esportazioni dirette in Russia (+16,4%).

IMPORTAZIONI
Il balzo in avanti delle importazioni pisane, +9,7%, è frutto delle dinamiche dei due principali settori di specializzazione provinciali: il cuoio e le due tre-ruote.

Nel terzo trimestre 2014 crescono infatti del 12,7% le importazioni di pelli mentre il cuoio perde terreno (-7,7%). Il dato relativo al conciario (crescita dell’import contrazione dell’export) conferma le difficoltà già emerse nel corso dell’indagine congiunturale sul manifatturiero. Questo avviene a causa della crescita vertiginosa delle quotazioni del pellame, a sua volta frutto di politiche protezionistiche di numerosi paesi, e non per una maggiore quantità di prodotto importato e, quindi, da avviare alla trasformazione.

Crescono in modo rilevante anche gli acquisti di cicli e motocicli (+56,3%). A determinare questo risultato contribuiscono non solo Cina, India e Vietnam, dove il Gruppo Piaggio possiede stabilimenti (e quindi potrebbe trattarsi di traffico intra-gruppo), ma anche Polonia, Taiwan e Germania e, quindi potrebbe trattarsi di vera penetrazione commerciale. Nell’ottica della penetrazione commerciale, sono da leggere gli aumenti delle importazioni di apparecchiature per le telecomunicazioni (+29,5%), di abbigliamento (+60,2%) e di calzature (+4,0%).

"I dati del terzo trimestre - commenta il presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini - confermano le difficoltà che affliggono l’export pisano da inizio 2014. Sul risultato pesano non solo il rallentamento della domanda tedesca e francese ma anche le svalutazioni di molti paesi in via di sviluppo, i cui prodotti stano diventando più convenienti rispetto alle nostre merci sottraendoci, quindi, quote di mercato. Ciononostante - prosegue Pacini - importanti conferme giungono dai cicli e motocicli così come da settori tradizionali, come il vetro, e di recente internazionalizzazione, quale il vino, una prova di come il nostro sistema industriale sia ancora in grado di dire la sua a livello mondiale. In questo frangente - conclude Pacini - è quindi importante saper cogliere ogni segnale che viene dai mercati esteri e non perdere la fiducia. La Camera di Commercio, nonostante il taglio delle risorse disponibili, anche per il 2015 intende ancora giocare un ruolo di primo piano nel campo dell’internazionalizzazione non solo accompagnando all’estero le imprese più promettenti e l’immagine del territorio, ma anche offrendo agli imprenditori occasioni concrete di formazione e supporto specialistico: presupposti fondamentali per compiere questo passo indispensabile per il nostro sistema produttivo".

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