Il degrado ai tempi del Coronavirus
Buonasera. Sono una cittadina pisana. Come tutti i concittadini e i connazionali, a seguito del covid-19, sono tenuta ad uscire solo in casi di estrema necessità e non accompagnata. Purtroppo queste restrizioni non sono da tutti rispettate, basti vedere gli assembramenti quotidiani nella zona della stazione centrale di Pisa, anzi, anche i divieti preesistenti sembrano non aver più alcuna cittadinanza. Questo pomeriggio sono dovuta uscire per prelevare presso la Posta Centrale visti i pagamenti improcrastinabili e nell'attesa ne ho viste di ogni: gente che entrava a prelevare fumando come se non vigesse il divieto di fumare all'interno dei locali; persone poco affidabile che allegramente spacciavano; altri soggetti che nel giro di dieci minuti hanno percorso lo stesso tragitto per non si sa quale motivo.
Ma questo non è l’episodio sporadico del giorno, è la quotidianità. Ogni giorno, sotto casa mia, ci sono persone che oltre ad urlare, disturbando quella quiete che si è venuta a creare dopo i vari dpcm, si percuotono come se fossero su un ring, e non in mezzo ad una strada. Ci sono assembramenti sparsi nel raggio di un chilometro che restano là, indisturbati. La situazione è stata più volte segnalata alle Forze dell’Ordine, senza successo, probabilmente perché impegnati nel controllo delle autocertificazioni.
Questa situazione di degrado all'ordine del giorno non preoccupa solo me, ma anche altre persone che, come me, sono costrette ad uscire da sole e che non si sentono tutelate, che non sanno su chi contare; ci sono commercianti che sono costretti ad anticipare la chiusura della loro attività per non ritrovarsi in situazioni di pericolo, ci sono signore anziane che per fare pochi metri per acquistare alimenti si guardano in continuazione a destra e sinistra facendo lo slalom per evitare non solo un possibile rischio di contagio, ma anche un possibile furto. Oggi posso dire di avere paura di uscire.