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Chiesa della Spina: inaugurata l'installazione di Richard Nonas

Quattordici parallelepipedi uguali in ferro pieno, collocati a circa 80 cm uno dall’altro in modo da disegnare una linea diagonale di circa 14 metri che taglia lo spazio della navata della chiesa da sinistra a destra rispetto alla facciata. E' l'installazione inaugurata oggi, 14 luglio, alla Chiesa della Spina e che qui sarà ospitata fino al 15 ottobre prossimo. Il titolo dell'opera è '… As light through fog …' Architectural memory pierced by art, dell’artista americano Richard Nonas. Organizzata dal comune di Pisa in collaborazione con l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore, l’Associazione SpazioTempo di Michela Rizzo e la Cooperativa Atlante Servizi Culturali, col supporto della galleria P420.

L'Installazione

L’installazione è stata ideata da Richard Nonas appositamente per questo luogo ed è la seconda di una serie di interventi 'site specific' di grandi artisti nazionali e internazionali attraverso i quali il Comune di Pisa intende valorizzare ed esaltare le caratteristiche proprie della chiesa, prezioso gioiello della città. I singoli blocchi di metallo non hanno nessuna particolare bellezza in sé si legge nessun particolare pregio artistico o estetico. Essi sono semplicemente uno strumento che l’artista utilizza per tracciare una linea tridimensionale nello spazio architettonico. 

Questa linea viene ad interferire con le altre preesistenti nel luogo: quella del fiume e le linee oblique della architettura della chiesa. La linea di Nonas sottolinea in modo drammatico la mancanza di rassicuranti linee ortogonali nella architettura gotica e la forza del suo precario equilibrio. Essa è anche una delle infinite linee possibili dentro questo spazio, che si rivela dunque come vuoto - ed interpretabile all’infinito - proprio perché ha perso non solo i suoi arredi, ma soprattutto la sua funzione originaria: è diventato un luogo dell’assenza in senso antropologico, dove le tracce lasciate dalla storia si perdono nella nebbia del tempo e non sono più chiaramente visibili né alla vista né alla memoria, ma assumono connotati sfumati e ambigui. 

Chi è Richard Nonas

Richard Nonas (New York 1936) ha lavorato come antropologo per una decina di anni studiando sul campo gli Indiani d’America nel Nord Ontario, Canada, e continuando la sua pratica etnografica in Messico e in Arizona. A metà degli anni ’60, all’età di 30 anni, ha deciso di dedicarsi alla scultura. La sua esperienza da antropologo ha profondamente influenzato la sua pratica artistica e il suo impegno nel sentire e percepire lo spazio. Attraverso un vocabolario minimalista Nonas ha sviluppato un lavoro che ha indagato il tema del luogo.  Ha esposto in numerosi musei, istituzioni e gallerie in tutto il mondo realizzando installazioni di diverse dimensioni sia da interno che da esterno come le installazioni permanenti nel villaggio abbandonato di Vière et les Moyennes Montagnes, Digne-les-Bains, Francia (2012) e alla Fondazione Ratti (2003-2011).

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