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Lunedì, 29 Aprile 2024

Presidio e sciopero all'Università di Pisa e Cnr per chiedere lo stop al Bando Maeci

Mercoledì la chiusura del bando di collaborazione scientifica tra Italia e Israele. Il video del presidio in piazza dei Cavalieri, in contemporanea con quello davanti alla Farnesina

Giornata di sciopero per i ricercatori del Cnr e per i lavoratori dell'Università di Pisa, scesi in presidio in Piazza dei Cavalieri a mezzogiorno di martedì 9 aprile insieme agli studenti universitari per sostenere la loro ferma richiesta di stop al bando di cooperazione scientifica tra Italia e Israele pubblicato dal Ministero degli Esteri e che domani, mercoledì 10 aprile, chiuderà la raccolta di progetti di ricerca da parte dei ricercatori dei due Paesi. 

"Chi lavora per il progresso e il benessere collettivo non può rendersi in alcun modo complice dell’uso della conoscenza ai fini di un massacro, ma neanche rimanere inerme davanti a quello che non riusciamo a non definire genocidio" si legge nella nota diramata dal sindacato Usb Pisa, sigla sindacale che sottoscrive le istanze portate in piazza dagli studenti. "La complicità dei governi occidentali di fronte alle sofferenze dei civili palestinesi è inaccettabile - si legge ancora nella nota dell'Usb - il boicottaggio della cooperazione scientifica con Israele è un dovere morale".

"Come strumento di complicità politica, economica e ideologica con il regime di Apartheid e il genocidio in corso in Palestina, l'accordo che contestiamo rappresenta un tassello importante nel sostegno che l'Occidente, Italia in prima fila, fornisce a Israele da decenni. Attesta, inoltre, il criminale coinvolgimento del sistema universitario e di tutta la filiera formativa all'interno della macchina bellica e del complesso sistema di oppressione messo in campo da Israele. Di fronte al genocidio in corso, insieme ai venti di guerra che soffiano in tutto il mondo, è ora di rompere questa complicità", è la motivazione della discesa in piazza del collettivo studentesco Cambiare Rotta Pisa per un'ulteriore giornata di lotta che spera sortire gli stessi effetti avuti dalle mobilitazioni sulle Università di Torino, di Bari e sulla Scuola Normale.

Tutto questo con un sentito appoggio da parte dei ricercatori del CNR, che protestano contro la delibera del 28 marzo dell'Istituto che "si è posto in una posizione di perfetta equidistanza da Isreale e dalla Palestina, una posizione che noi contestiamo visto lo squilibrio di forze in campo", ha spiegato la ricercatrice del Cnr Maria Antonietta Pascali.

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