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Cronaca Pratale / Via Giovan Battista Pellizzi

Via Pellizzi: riparte il cantiere, ok degli uffici al nuovo permesso ma dubbi sulle norme

La costruzione dei 14 appartamenti procede mentre il Comune si prepara a fare ricorso alla sentenza del Tar. Allo stesso modo i residenti pensano di impugnare il nuovo titolo costruttivo, varato prima della decisione del giudice

Mezzi ed operai sono di nuovo al lavoro nel cantiere del 'Giardino Verticale' di via Pellizzi. Lo sblocco è scattato nei primi di settembre, allo scadere del periodo di sospensiva disposto dal Comune di Pisa il 16 luglio scorso, a seguito della sentenza del Tar che pochi giorni prima, il 13 luglio, aveva annullato il relativo permesso a costruire 17/2020. Poco prima che il giudice amministrativo si pronunciasse, però, un nuovo titolo abilitativo era stato rilasciato dal Comune di Pisa, il permesso a costruire 19/2021 del 18 giugno.

E qui è il nuovo motivo del contendere: per i residenti, vittoriosi al Tar, si tratta di una variante al progetto originale, che poco va a modificare la sostanza di quello che il giudice ha definito come un aumento di carico urbanistico non consentito; per gli uffici comunali, invece, il nuovo permesso "sostituisce integralmente" il precedente, non cadendo nella conseguente nullità. Anzi, di più: il nuovo permesso a costruire accoglierebbe anche quella necessità di istruttoria di valutazione del carico urbanistico precedentemente assente. Quest'ultima posizione è espressa dal Comune di Pisa in una comunicazione del 2 settembre a firma della Dirigente dell'Ufficio Urbanistica - Edilizia Privata Daisy Ricci, documento pervenuto al Comitato di via Battelli in risposta alla diffida promossa dai residenti per ottenere "provvedimenti conseguenti" alla dichiarazione di annullamento del Tar. 

Il riflesso di questa partita urbanistica potrebbe impattare su molti interventi ricostruttivi in città. Se ne è discusso nella Prima Commissione Consiliare dello scorso 6 settembre, con la stessa Dirigente dell'Ufficio Urbanistica - Edilizia Privata che ha relazionato sul caso. In apertura è stato l'assessore all'Urbanistica Massimo Dringoli a dire che "quello che è più importante è valutare quali sono gli effetti di questa sentenza sul vigente regolamento urbanistico, perché a seconda di come si considerano andrebbero a toccare anche permessi a costruire già rilasciati, cioè un modo di interpretare il regolamento urbanistico del 2017 che viene inficiato dalla sentenza del Tar. Questo è il punto più delicato della questione". Questo sarebbe, infatti, il motivo per cui il Comune di Pisa si prepara a rivolgersi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar

Stessa posizione è stata espressa dalla Dirigente, secondo cui l'interpretazione del Tar delle norme comunali "non riguarda via Pellizzi, ma quantomeno tutte le aree nel perimetro dell'utoe 4", cioè di un'area estesa del quartiere e, probabilmente, per molte parti analoghe della città. "Da qui l'opportunità - prosegue - di valutare i presupposti per fare appello alla sentenza. Non tanto per la difesa del permesso a costruire di via Pellizzi - specifica la Ricci - quanto per avere un'interpretazione corretta".  

Ma torniamo a via Pellizzi. La Dirigente, nella sua esamina, ha comunicato che "subito dopo la notifica del provvedimento di sospensione è pervenuta la diffida dallo studio legale che difende l'impresa con una richiesta di risarcimento danni. E' stato chiesto di provvedere all'annullamento della sospensione con contestuale richiesta entro 5 giorni dalla data della stessa di risarcimento danni, se non fosse stato fatto. Si parla del 20 luglio. Non è stata revocata la sospensione, rimasta in vigore fino al 2 settembre scorso. Il 2 settembre l'ufficio ha risposto allo studio legale dei ricorrenti dicendo che a parere dell'ufficio non esiste quel nesso di consequenzialità rilevato fra i due permessi e quindi il permesso nuovo non è automaticamente travolto dalla sentenza del Tar". 

Ma le norme comunali, nel merito, permettono un intervento con le caratteristiche il 'Giardino Verticale'? La sentenza del Tar obbliga il Comune di Pisa a valutare con una "specifica istruttoria" il punto censurato del carico urbanistico, dando anche una serie di indicazioni. Secondo la Dirigente "è stata fatta l'istruttora richiesta dallo stesso Tar". Prima della sentenza del Tar. Spiega la Dirigente: "Prima del rilascio del permesso 19, prima del 18 giugno 2021 quindi, visto che il permesso veniva rilasciato nelle more della sentenza perché c'era già stata l'udienza, l'ufficio ha fatto un'istruttoria a parte, ha fatto cioè l'istruttoria che era richiesta dall'interpretazione della norma così come era sempre stata interpretata, ma ha fatto anche a propria tutela una parallela istruttoria che pur non riproponendo tutte le considerazioni contenute nella sentenza del Tar, perché chiaramente non la potevamo conoscere, aveva valutato il permesso a costruire alla luce di quelle che erano i criteri di valutazione del carico urbanistico riportati nelle memorie di controparte (dai residenti che si opponevano al permesso ndr) depositate in atti. Quindi, sul permesso a costruire 19, quel difetto istruttorio che il Tar ha rilevato sul permesso 17, probabilmente, non ci sarebbero state le condizioni per rilevarlo".

Prosegue la dirigente, sempre in Commissione: "Non è stato prodotto (in giudizio ndr) il permesso a costruire 19 con le relative istruttorie, quindi il Tar non lo ha valutato, ma comunque era stata fatta una valutazione anche su quelli che potevano essere i contenuti del permesso a costruire alla luce di una interpretazione molto simile a quella che il Tar dà. Quindi nel provvedimento (comunicazione ndr) di risposta alla richiesta di annullamento (dei ricorrenti, per il nuovo permesso ndr) si dà atto dei contenuti di questa istruttoria, detenuta in atti e che è datata 11 giugno, antecedente al rilascio per permesso a costruire 19/2021, e si dà conto anche di quelli che sono i criteri interpretativi del Tar".

In sostanza, conclude la dirigente, l'ufficio "ritiene di aver dato esecuzione alla sentenza". L'istruttoria richiesta dal Tar, cioè, sarebbe di fatto inclusa nel permesso a costruire nuovo, il 19/2021, anche se la sentenza doveva ancora essere emessa. Così il Comune di Pisa sostiene la regolarità dell'attuale permesso regolante il 'Giardino Verticale'. La via attuale per i residenti del Comitato di via Battelli, per ottenere una nuova valutazione dell'ultimo titolo abilitativo, nelle more della costruzione in corso, non resta che una nuova impugnazione al Tar. Già promessa. 

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