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Cronaca Pratale / Via Giovan Battista Pellizzi

Via Pellizzi: il Tar respinge la sospensiva dei residenti del nuovo permesso a costruire

Il Comitato di via Battelli aveva chiesto lo stop dei lavori mentre il giudizio amministrativo è in corso. Il Tar non ha accolto la richiesta. Nuova udienza a febbraio 2022

Proseguono i lavori in via Pellizzi a Pisa per la realizzazione del 'Giardino Verticale'. Il Tar Toscana ha pubblicato ieri, 10 novembre, l'ordinanza con la quale rigetta la richiesta del Comitato di via Battelli di sospensiva dell'efficacia del permesso a costruire 19/2021, il nuovo titolo che regola la costruzione del palazzo. I residenti hanno infatti impugnato il provvedimento del Comune attualmente valido, tornando a censurare gli stessi argomenti (l'aggravio del carico urbanistico) che il Tar aveva riconosciuto come fondati nella passata sentenza sul precedente permesso

Se nel luglio 2021 fu Palazzo Gambacorti a fermare i lavori per approfondire l'istruttoria, come richiesto dal giudice amministrativo, gli uffici comunali lo scorso settembre hanno ritenuto di aver dato esecuzione alla prima sentenza con lo stesso nuovo permesso a costruire 19/2021. La battaglia legale, dai potenziali riflessi su tutta la città, ha visto così la nuova impugnazione del Comitato, con l'ulteriore richiesta di stop ai lavori: un provvedimento cautelare in attesa del giudizio di merito. Il Tar ha respinto l'istanza dei residenti, non volendo gravare l'impresa di un pregiudizievole fermo del cantiere. Scrive infatti il giudice che "alla luce di un quadro indiziario variegato e suscettibile di una pluralità di possibili letture, non vi è un'immediata evidenza della fondatezza della pretesa azionata, il che, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, non consente di accordare la misura cautelare richiesta".

La nuova udienza è prevista per febbraio 2022. Il rigetto della sospensiva non può accontentare il Comitato di via Battelli, che tuttavia commenta: "La lettura del provvedimento, a nostro avviso, evidenzia una carenza di approfondimento da cui consegue la richiesta di una più precisa valutazione del carico urbanistico. A tal fine il tribunale richiede, a tutte le parti, il deposito di relazioni a sostegno delle rispettive tesi. In questo senso, ci attiveremo per fornire le integrazioni richieste e attenderemo con fiducia l'esito del giudizio".

Nella motivazione di rigetto il Tar, che infatti parla di "pluralità di possibili vedute", da un lato riconosce che "le verifiche eseguite dal Comune di Pisa presentano profili di potenziale criticità laddove evidenziano una diminuzione del carico urbanistico riferibile al numero degli abitanti insediati o insediabili conseguente all'intervento di trasformazione edilizia assentito", ma anche che "i dati disponibili mostrano, in controtendenza rispetto all'aumento del numero di abitanti, una diminuzione del fabbisogno di spazi a parcheggio, che, unita alla cessazione delle destinazioni commerciali già in essere, sembrano invece deporre nel senso di un alleggerimento del carico, come pure nella stessa direzione sembrano andare la realizzazione di spazi a verde prima mancanti e il rafforzamento dell’infrastruttura fognaria".

Il Tar vuole evitare che ci siano nuovi rinvii; è quindi possibile che a febbraio stesso ci sia una decisione. Ha così chiesto alle parti di "fornire ulteriori allegazioni ed elementi di prova a sostegno delle proprie ragioni (ad esempio, affrontando in maniera più analitica, anche con l'ausilio di relazioni tecniche, il tema dei flussi di traffico veicolare generati dal vecchio e dal nuovo insediamento)". La partita quindi si gioca fra quanto citato nella prima sentenza, nuove valutazioni di dettaglio sull'attuale progetto-permesso e le ulteriori valutazioni che le parti saranno in grado di produrre in giudizio. 

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