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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Litorale: nel 2014 incassi ridotti del 30% rispetto all'estate precedente

Un dossier predisposto dalle associazioni di categoria sottolinea il crollo dell'economia del litorale. Il documento è stato inviato all'Agenzia delle Entrate e agli Enti locali per chiedere la revisione degli studi di settore per le imprese coinvolte

Un "crollo drammatico" dei consumi che, complice il maltempo, si traduce in una riduzione degli incassi pari al 30% rispetto all'estate del 2013. E' questo il principale dato che emerge dal dossier predisposto dalle sedi pisane di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato. Un documento che le associazioni di categoria hanno realizzato con la collaborazione di 4 studi commerciali "particolarmente rappresentativi" per delineare l'andamento economico del litorale pisano, e analizzando gli scontrini emessi, da giugno a settembre del 2014, da un campione di stabilimenti balneari e imprese attive tra Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone. Il dossier è stato poi inviato all'Agenzia delle Entrate e agli Enti locali accompagnato da un lettera in cui si chiede una revisione degli studi di settore per le imprese coinvolte.

"Chiediamo allo Stato - ha detto Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa - di venire incontro alle nostre imprese e di rivedere gli studi di settore tenendo conto delle oggettive difficoltà che hanno dovuto affrontare gli stabilimenti balneari". Difficoltà che riguardano, da un lato, la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, dall'altro le "disastrose condizioni metereologiche" avute nell'estate scorsa. "Solo nel mese di luglio - sottolinea il dossier - Tirrenia ha avuto 18 giorni di pioggia. E' andata un pò meglio ad agosto, con 5 giorni di pioggia, ma le previsioni meteorologiche approssimative, in più di un caso, hanno finito per scoraggiare chi aveva deciso di mettersi in viaggio".  Pieragnoli ha poi sottolineato l'importanza, per l'economia pisana, del litorale "che rappresenta il motore economico della nostra provincia, con un'incidenza di circa il 30% sul nostro Pil", spiegando poi come "la maggior parte delle imprese attive su questo territorio siano a carattere familiare".

Da qui l'incasso ridotto del 30% e la richiesta di rivedere gli studi di settore. "Una revisione indispensabile - ha affermato Rolando Pampaloni, direttore di Cna Pisa - perchè è giusto che le imprese paghino le tasse, ma è fondamentale che le paghino in relazione ai loro incassi e non basandosi su degli standard. I recenti dati - ha poi sottolineato Pampaloni - fanno notare come Pisa sia una delle province più in difficoltà a livello economico".

Il documento predisposto dalle associazione di categoria prende poi in considerazione alcuni dati di carattere nazionale, sottolineando come "dal 2012 ad oggi, nel periodo luglio settembre, si è ridotto oltre 3 milioni il numero di viaggi" con una contrazione degli affari per gli stabilimenti balneari di "circa duecento milioni di euro in meno". "Il maltempo - si legge ancora nel documento - non solo ha tenuto lontani i turisti dalla spiaggia, ma soprattutto ha causato gravi danni alle strutture balneari, con costi in termine di occupazione davvero notevoli. A farne le spese, secondo i dati dei sindacati balneari,sono stati 50mila lavoratori stagionali lasciati a casa".

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