Tempo dell’arte, tempo della liturgia - Esposizione di calici dal XIV al XX secolo in occasione dell'apertura straordinaria del Palazzo Arcivescovile
L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto ha aperto al pubblico il Palazzo Arcivescovile, per consentire di ammirare l’architettura dell’edificio e il ciclo di affreschi settecenteschi che decora le sale.
Nella cornice dell’Arcivescovado, l'Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, in collaborazione con l'Opera della Primaziale di Pisa, ha organizzato l'esposizione di un gruppo di calici dal XIV al XX secolo provenienti dal territorio diocesano. Il progetto espositivo nasce dallo studio del prof. Marco Collareta, docente dell’Università di Pisa, dedicato al significato e all’evoluzione del calice eucaristico. I risultati della ricerca sono confluiti in una pubblicazione edita da Pisa University Press, corredata da schede di Daria Gastone e fotografie di Nicola Gronchi.
Nella liturgia cristiana il calice si è trasformato da oggetto domestico a fuoco visivo nella celebrazione dell’eucarestia in memoria dell’Ultima Cena di Gesù, tramandata dai Vangeli. Per questo motivo, nonostante le sue trasformazioni nella tipologia e nello stile, rimane uno degli oggetti più facilmente riconoscibili della suppellettile liturgica.
I calici esposti spaziano dal XIV al XX secolo, alcuni sono semplici, altri riportano complesse decorazioni ricche di simboli, scene e storie. Le virtù rappresentate a figura intera su alcuni esemplari rimandano alle figure riccamente affrescate nel palazzo e allo sportello di tabernacolo dipinto del XVIII secolo, attribuito alla bottega di Giovan Battista Tempesti, esposto nelle vetrine insieme ai vasi sacri. In questo contesto i calici diventano come delle piccole chiese, nelle quali il genio degli architetti che le costruirono incontra quello dei pittori e degli scultori che le decorarono.
Prenotazione obbligatoria via e-mail fino ad esaurimento posti, scrivendo a bce@diocesidipisa.it.