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Elezioni regionali Toscana 2020

Regionali, la 'sinistra al Pd' è fuori dal Consiglio: "Servirà una nuova mobilitazione"

Toscana a Sinistra resta fuori dall'assemblea per il risultato deludente. Sergio Bontempelli: "Dobbiamo capire i nostri errori"

Si chiude l'esperienza di Toscana a Sinistra in Consiglio Regionale. La lista a sostegno di Tommaso Fattori, presente gli scorsi 5 anni nell'assemblea, con il deludente risultato del 2,86% non entra nell'istituzione, che al netto degli sbarramenti, per quanto riguarda la rappresentanza di partiti e movimenti, per l'area progressista avrà come protagonisti solo il Partito Democratico e Italia Viva-+Europa. 

In provincia di Pisa Toscana a Sinistra ha raccolto 4.122 voti, il 2,2%. Il più votato con 1.107 preferenze è stato Sergio Bontempelli, candidato pisano noto attivista per i diritti civili ed attivo sui temi dell'immigrazione. Per quanto riguarda i risultati delle elezioni non usa mezzi termini e parla di "una pesante sconfitta". "Possiamo rallegrarci - scrive su Facebook - pensando che la Toscana non è andata alla Lega: c'è da gioirne, ma sapendo che chi ha vinto - il nuovo presidente Eugenio Giani - è uomo di estabilishment, da cui io non mi sento in alcun modo rappresentato (e credo di non essere il solo)".

Dal punto di vista squisitamente politico "forse non sono il più indicato a cui chiedere - dice - ma credo possa aver influito la paura della Lega, anche se c'era la possibilità del voto disgiunto, da cui poi viene un terzo dei nostri voti. Poi 5 anni fa c'era una coalizione. Le stesse istituzioni - allarga il discorso Bontempelli - sono oggetto di forte semplificazione, lo sono da tempo ma oggi ancora di più, c'è minore rappresentanza. Sono più chiuse, basti pensare che anni fa una forza politica poteva entrare in Parlamento con il 3%. Le leggi elettorali pesano molto in questo senso. L'importante è non cercare alibi, dobbiamo guardare ai nostri errori". Sul tema, ragiona Bontempelli, "non esiste una ricetta, dobbiamo stare di più in mezzo ai lavoratori, ai migranti, alla società; il risultato ci dice che non lo abbiamo fatto abbastanza".

"Non è l'Apocalisse" dice Bontempelli, "è vero che la sinistra è in difficoltà in questo momento storico, ma si vedono nella società fermenti interessanti, elementi che rimandano ad una sinistra sociale che vanno intercettati e capiti". "Non penso ad appropriazioni, sia chiaro - specifica l'ex candidato - ma penso ad iniziative nuove come i Fridays For Future. Oppure le stesse Sardine. Queste sono giù forse più un movimento dalle tinte politiche, comunque sia abbiamo partecipato alle iniziative e seguito le attività. Sono esperienze con le quali sintonizzarci".

Per ripartire quindi "non ci sono ricette di ingegneria elettorale, non serve parlare di unità della sinistra, di divisioni, di liste. Usciremo da questa situazione con la ripresa delle mobilitazioni civili dei cittadini, con la partecipazione di associazioni, studenti, lavoratori. La struttura si vedrà dopo. Si deve muovere chi vive la città, i quartieri". Un esempio su Pisa, che ha messo in difficoltà l'amministrazione leghista, è il caso moschea: "La sentenza del Tar è stata una sconfitta per la Giunta - dice Bontempelli - ma sulla questione c'è stata una grande mobilitazione civile, laica e religiosa. Persone comuni, associazioni. Sono segnali che fanno ben sperare, poi da qui ad una risposta elettorale la strada è ancora lunga". 

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