rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Gruppo Emergency: "A 70 anni dalle bombe su Pisa un'altra guerra"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il gruppo Emergency di Pisa intende dire un secco NO! all'ulteriore inasprimento della guerra in Siria. Solo le armi del dialogo e della ragione sono in grado di fermare una guerra, non saranno certo altre bombe ed altri morti a farlo.
Sono passati settanta anni, da quel terribile 31 agosto che distrusse buona parte della città di Pisa e assistiamo ancora una volta a "venti di guerra". Sono venti che spirano lontano, ma che bruciano sulla pelle e la coscienza di tutti noi.  Come accade spesso ormai, le bombe vengono presentate all'opinione pubblica e alla coscienza del singolo individuo, come l'unica opzione possibile per mettere fine a un conflitto. Non è vero! Emergency lo ha visto in Iraq, in
Afghanistan, in Libia: le guerre "per la pace" hanno solo alimentato altra violenza ed in questi Paesi i civili continuano a morire.
Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono sempre bambini, donne e uomini inermi.
Centinaia di migliaia di persone hanno già abbandonato la Siria per cercare rifugio nei Paesi vicini. Emergency li ha incontrati anche in Sicilia, dove medici, infermieri e volontari stanno garantendo le prime cure ai profughi che sbarcano sulle coste di Siracusa.

In tutti questi anni abbiamo visto che la guerra è sempre l'opzione più disumana, e inutile.
Anche il Gruppo Emergency di Pisa chiede che l'Italia rifiuti l'intervento armato, non consenta l'utilizzo delle basi militari e si impegni invece per chiedere alla comunità degli Stati l'immediato intervento diplomatico.  La diplomazia è l'unica soluzione ammissibile secondo il diritto internazionale, l'unica in grado di costruire un processo di pace che abbia come primo obiettivo la tutela della popolazione siriana, già vittima della guerra civile.

L'umanità -cioè noi tutti- possiamo ancora decidere di rinunciare alla guerra: difendere e praticare i diritti umani fondamentali è l'unico modo per costruire le basi per una convivenza pacifica tra i popoli.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gruppo Emergency: "A 70 anni dalle bombe su Pisa un'altra guerra"

PisaToday è in caricamento