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Riapre la Chiesa della Spina con la mostra 'Il tempo sospeso'

Tre opere dell'artista Roberto Braida per la ripartenza del gioiello dei lungarni come spazio espositivo

Riapre al pubblico da oggi la chiesa di Santa Maria della Spina sul Lungarno Gambacorti con la mostra personale di Roberto Braida, 'Il tempo sospeso', a cura di Riccardo Ferrucci. L’esposizione (aperta fino al 28 maggio: dal mercoledì alla domenica dalle 14.00 alle 18.30) ha come protagoniste tre tele dell’artista spezino che descrivono tre situazioni diverse, immagini interiori, ognuna delle quali ha una sua specifica peculiarità.

"È questo l’ennesimo tentativo di ripartenza e speriamo che questa sia la volta buona - dice l’assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani - mi auguro che questa mostra, a differenza delle precedenti sospese a causa dell’introduzioni delle varie restrizioni, possa essere vissuta dai cittadini e dai turisti quando torneranno in città. Questa esposizione di Roberto Braida rappresenta in modo profondo questo tempo che stiamo vivendo, grazie a un trittico che racconta in maniera molto intensa l’idea di quello che è stato l’arrivo di questa bufera che ci ha travolti tutti, il momento più buio della tragedia e poi la rinascita, la ripresa quando potremo finalmente tornare a 'riveder le stelle', simbolo di quella che sarà la ripartenza per tutta la città".
"Sono molto onorato di essere in questo luogo magnifico che conoscevo da ragazzino sul Lungarno e vedevo purtroppo sempre chiuso e mi incuriosiva - dice l’artista Roberto Braida - essere qui oggi con questa mostra dal titolo 'Il tempo sospeso' è dunque per me molto importante, anche perché le opere nascono a seguito di un periodo estremamente pesante che abbiamo vissuto, con un fermo di molti mesi, mentre oggi, finalmente, la chiesa può riaprire le sue porte all’arte e al pubblico. 'Il tempo sospeso' a cui allude il titolo è quello che abbiamo perduto, che ci siamo lasciati alle spalle ma anche quello che possiamo ritrovare, recuperare e assolutamente dobbiamo ricostruire, come una vecchia nave che deve ripartire. Il senso sta dunque in un messaggio di augurio rivolto a tutti, in particolare ai giovani e ai bambini che hanno perso molto".

La mostra si compone di tre opere, “raffiguranti rispettivamente la serena luminosità dell’alba e la calda magia del tramonto. Il terzo dipinto, intitolato ‘Compressione’, muta radicalmente prospettiva. Prende vita un fascino drammatico attraverso una composizione che si scalda, che si spezza e si lacera, dove le inattese fratture sono metafora di quella compressione dell’anima, dell’agitamento dello stato d’animo causato dal particolare periodo storico che siamo costretti a vivere”.

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