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Festival di Roma: il movimento studentesco pisano in un film

Buon successo alla proiezione del film "I primi della lista" di Roan Johnson, un road movie ambientato negli anni '70 che ruota intorno al movimento studentesco pisano con tre personaggi in fuga da un colpo di stato

Applausi a scena aperta, poi tutti a cantare fino a notte fonda nella sala Petrassi dell'Auditorium al Festival di Roma le ballate di protesta dei primi anni '70. E' finita così ieri sera, l'anteprima del film di Roan Johnson, che dietro quel nome da straniero nasconde un 36enne toscano, che ha partecipato al movimento studentesco della Pantera e al tema della protesta non ha voluto rinunciare neppure ora che è un po' più grande. Il film, prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti (ex Lotta Continua, non a caso), Urania Pictures e Rai Cinema, sarà in sala dall'11 novembre distribuito da Cinecittà Luce, dopo il passaggio al festival tra gli eventi speciali.

La storia, per quanto assurda, é vera: 1 giugno 1970, a Pisa, città tra le più impegnate nel movimento studentesco arriva la notizia che sta per giungere in Italia un colpo di Stato come quello dei Colonnelli in Grecia. Tra loro c'é Pino Masi, un cantautore che ha scritto l'inno di Lotta Continua ed è molto agitato, con lui in soffitta due liceali, Renzo Lulli e Fabio Gismondi che lo venerano come un mito. Prendono una macchina, bisogna fare presto, scappare, raggiungere il confine, se il golpe non c'é sarà solo una gita, se accade il peggio saranno in esilio, a cantare la loro nostalgia, immaginandosi come nuovi Inti Illimani. Sulla strada vedono colonne di camion dei soldati, forse il golpe sarà proprio domani, durante la parata del 2 giugno ai Fori Imperiali. Arrancando con la A112 arrivano al confine jugoslavo ma non li fanno passare, non resta che il valico con l'Austria per chiedere asilo politico. Nel film tra due esordienti, Francesco Turbanti e Paolo Cioni, c'é Claudio Santamaria ma nessuno di loro ha vissuto quegli anni. "Il 1970, l'anno del film è un anno fondamentale, di passaggio, il movimento - ha detto Santamaria - passa dall'essere leggero, allegro, a qualcosa di più cupo, diventerà altro e saranno anni di piombo. Il film si è dato la libertà di essere a sua volta divertente raccontando in chiave comica una storia che veramente lo è stata. Sono passati 40 anni ma il tema non può dirsi esaurito, anche oggi si cercano spazi per le proteste, ma individuare - ha detto riferendosi ai fatti di San Giovanni a Roma - la controparte nella Polizia non é una cosa che condivido".

L'idea del film, ha spiegato il regista Roan Johnson, viene da uno dei veri protagonisti, Lulli, che "aveva 19 anni all'epoca e ha pensato che con la giusta distanza temporale fosse il momento di riraccontare la sua storia con autoironia. All'inizio ho pensato che nessuno avrebbe prodotto un road movie sugli anni '70 e senza neanche una donna, pensavo di farne un documentario coinvolgendo quegli ex ragazzi, poi invece Degli Esposti ha subito abbracciato l'idea, ma non è un'operazione nostalgia, né vintage, è una storia che fa sorridere ma che ci può dire tanto ancora, chi non vorrebbe fuggire da quest'Italia oggi come allora? La differenza è che i 'nostri' scappavano da un golpe militare sussurrato, oggi vogliamo andarcene da queste sabbie mobili che non ci fanno sognare il futuro. Ci vorrebbe un po' di quell'ingenua utopia di quegli anni, l'Italia dovrebbe essere in prima linea tra gli indignati del mondo, ma purtroppo qui vince la rassegnazione". (fonte Ansa)

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