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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Canapisa: un appello per difendere la "libertà di manifestare"

Tra i firmatari personalità, associazioni e comitati cittadini (e non solo): "Saremo in piazza per fermare la deriva autoritaria che si sta impossessando anche della nostra città"

Un appello per difendere la libertà di manifestare in occasione del Canapisa. E' quello firmato da diverse personalità, comitati e associazioni cittadine e non solo. "Si può essere più o meno d’accordo coi contenuti di Canapisa - spiegano i firmatari - ma ribadiamo la necessità di garantire la piena libertà di manifestare. Da qui nasce il nostro appello per la libertà di movimento: saremo nella piazza antiproibizionista per la libertà di movimento e di espressione, contro ogni svolta securitaria ed emergenziale per fermare la deriva autoritaria che si sta impossessando anche della nostra città".

I firmatari criticano la scelta del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che ha deciso di non concedere i permessi per poter svolgere l'annuale corteo, consentendo solo un presidio fisso in piazza della Stazione, dalle ore 16 alle ore 20. Una scelta che, come già sottolineato dagli organizzatori, rischierebbe di provocare disordini e incidenti.

"E' una decisione folle - afferma Federico Giusti di Sgb - la piazza è troppo piccola per poter accogliere almeno 5mila persone. In un quartiere oltretutto già di per sè ghettizzato e in cui transitano, proprio grazie alla presenza della stazione ferroviaria, migliaia di persone ogni giorno. Senza contare che, a pochi metri di distanza, si svolgerà il presidio convocato dal sindaco Conti. Abbiamo chiesto un incontro in Prefettura per chiedere di rivedere la decisione assunta. O si ripristina il diritto a manifestare o si condanna la città ad inevitabili disordini. E in quel caso la responsabilità sarà del sindaco e della Lega".

Sulla stessa linea Tiziana Nadalutti (Diritti in Comune): "Si è cercato volutamente di creare un clima di tensione, il vero pericolo per l'ordine pubblico è il sindaco Conti". Olivia Picchi, consigliera comunale del PD, chiede al sindaco "un gesto di responsabilità, annullando la manifestazione convocata in piazza Vittorio Emanuele. Un sindaco dovrebbe allentare la tensione, non soffiare sul fuoco".

"Il Canapisa - afferma Robertino Barbieri del Cantiere Sanbernardo - viene ingiustamente criminalizzato. In altre città europee una street parade del genere sarebbe considerata un'attrazione turistica. A me non piace il calcio ma un weekend sì e uno no una parte di città viene bloccata per le partite del Pisa". Secondo Roberta Fantozzi (Rifondazione Comunista) il Canapisa "non crea più problemi di qualsiasi altra manifestazione e anzi si è sempre svolta in maniera pacifica e senza incidenti".

I firmatari dell'appello

Questi i primi firmatari dell'appello: Ivan Acerbi, Emanuela Amendola, Andrea Aretini, Consuelo Arrighi, Ciccio Auletta, Silvia Bencivelli, Francesco Bottai, Olga Brucciani, Enrico Bruni-Cagianelli, Ettore Bucci, Sandra Burchi, Andrea Callaioli, Romina Caroti, Riccardo Cerchiai, Roberto Cini, Mario D’Acunto, Dario Danti, Pino De Iaco, Mariachiara De Neri, Paolo Del Genovese, Maria Valeria Della Mea, Rosa Dello Sbarba, Michele Di Lupo, Veronica Fichi, Enrico Fiorini, Nicola Fratoianni, Paolo Giommarelli, Francesco Giorgelli, Federico Giusti, Diego Iadarola, Andrea Incorvaia, Stefano Landucci, Selvaggia Lucarelli, Rita Lucchi, Fernando Mellea, Federico Oliveri, Gianluca Parrini, Tiziana Petrocelli, Olivia Picchi, Francesco Pingitore, Giuliano Pizzanelli, Orlando Procopio, Antonella Ravviso, Stefano Senia, Maria Antonietta Scognamiglio, Federico Tamagni, Elisabetta Vanni.

La Collettiva, Sinistra Per, Progetto Rebeldìa, Cantiere Sanbernardo, Circolo Arci Rinascita, Una Città In Comune, Pisa Possibile, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Aula R, Exploit, Limonaia Zona Rosa, Sindacato Generale di Base, Cobas Pisa, Cittàperta.

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