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Cronaca

Riordino Province: approvato il nuovo Statuto della Provincia di Pisa

Il Consiglio e l'Assemblea dei Sindaci hanno approvato nella seduta di lunedì il nuovo documento fondamentale dell'ente territoriale. E' il primo statuto della Toscana che recepisce la riforma Delrio. Si punta sulla promozione dell'area vasta

La base dell'organizzazione della nuova Provincia di Pisa è stata gettata. Nella seduta di ieri il Consiglio Provinciale e l’Assemblea dei Sindaci hanno approvato il nuovo Statuto dell'ente, recependo così le indicazioni dalla legge 56/2014, la cosiddetta riforma Delrio. Al centro del documento è stato posto il rafforzamento delle politiche di integrazione e sviluppo dell'area vasta, anche in ottica di sostegno alle competenze provinciali gravate dai tagli dello Stato. E' il primo statuto in Toscana, che rende così effettivo il procedimento di riordino.

"Abbiamo elaborato uno Statuto semplice e leggibile – commenta il sindaco e presidente della Provincia Filippeschi – aderente alla legge Delrio con due elementi di spicco. Uno di natura politico-territoriale, perché abbiamo inserito nell’identità della nuova Provincia la promozione delle politiche di area vasta. L’altro è l’attenzione particolare al ruolo dei dirigenti, ai quali è attribuita una nuova funzione di impulso e di grande responsabilizzazione per le future attività dell’ente".

Più coinvolgimento quindi sia del personale direttivo sia delle interazioni fra istituzioni. Proprio su quest'ultimo aspetto Fillippeschi ha insistito dicendo che è "un carattere che vorremmo fosse presente anche negli Statuti che verranno approvati dalle altre Province dell’area costiera, facendoli convergere in modo da dare una forte impronta interprovinciale ad alcune politiche, come quelle infrastrutturali o economico-ambientali".

Presentato ed approvato anche il programma di mandato di Filippeschi: "Un programma essenziale, che si concentra realisticamente sulle funzioni fondamentali attribuite alla Provincia ma che riteniamo ancora in fase di sviluppo, in quanto condizionato dalle scelte future della Regione e del Governo, in un quadro finanziario che rischia di essere drammatico, poiché a legislazione vigente i versamenti a favore dello Stato costituirebbero per il 2015 il 58% delle entrate tributarie: vale a dire il probabile dissesto dell’Ente".

"In queste condizioni appare evidente – rileva ancora una volta Filippeschi – che la Provincia non è in grado di soddisfare in modo adeguato le esigenze effettive di finanziamento delle funzioni fondamentali. In particolare, a due di queste si deve prestare particolare attenzione per le correlate responsabilità morali e anche penali che derivano da un insufficiente finanziamento; si tratta, evidentemente, dell’attività di manutenzione dell’edilizia scolastica e della viabilità provinciale”.

Sarà quindi prioritario "realizzare una condivisione di servizi con i Comuni" per tutta una serie di settori: acquisti, manutenzione scolastica edilizia per aree omogenee, manutenzione delle strade provinciali e comunitarie per aree omogenee, progettazione comunitaria e servizi trasversali (informativi e per il personale). Procederà poi la riorganizzazione e la razionalizzazione del patrimonio della Provincia, dove "si vuole accelerare per le dismissioni di società e di beni immobili e per la migliore gestione di quelli essenziali al funzionamento della Provincia". Il tutto garantendo "il mantenimento del posto di lavoro dei dipendenti provinciali entro il 2016".

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