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Cronaca Peccioli

Nuovo attacco dei lupi a Peccioli, Coldiretti: "Gli ibridi vanno catturati"

L'associazione torna a denunciare la situazione degli allevamenti delle campagne pisane, sotto assedio dei predatori

I lupi tornano all'attacco tra la campagna di Peccioli e Lajatico. A finire nel mirino dei predatori è stato il gregge dell'allevamento Ripassaia in località Fabbrica: in pochi mesi l'azienda di Alessandro Montagnini si è vista sfilare sotto gli occhi, una alla volta, una ventina di capi tra pecore ed agnelli. L'ultimo raid risale ad una settimana fa, in pieno giorno.

"L'ho visto con i miei occhi – racconta Montagnini ancora turbato – era un lupo molto grande. Non posso più fare pascolare all'aperto il gregge; sono costretto a vigilarlo e a tenerlo in stalla per gran parte della giornata con ripercussioni sul loro benessere. Così non si può più andare avanti". Coldiretti spiega che "la situazione continua ad essere insostenibile nel pisano, in particolare tra la Valdicecina ed il volterrano. Meno di dieci giorni fa denunciavamo l'inconsistenza dei risarcimenti rispetto ai danni materiali e psicologici subiti dalle aziende agricole e dai loro greggi".

Il fenomeno infatti sembra limitato viste le risorse elargite come rimborsi: 30mila euro. Secondo invece il presidente di Coldiretti Pisa Fabrizio Filippi esso è "molto superiore rispetto al danno effettivamente risarcito. L’indennizzo, pur essendo uno strumento importante, non risolve il problema alla radice; l’obiettivo non deve essere quello di risarcire ma evitare i danni da predazione che sono in continua crescita ogni anno. Non tutti i danni e le uccisioni sono denunciate poiché i meccanismi di indennizzo sono complicati ed i tempi molto lunghi. Gli agricoltori sono stanchi anche di fare le denunce, sono scoraggiati e delusi perché nulla è cambiato".

"La presenza di lupi e fauna selvatica - insiste l'associazione - sono una delle cause alla base dello spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate che stanno rendendo vani tutti gli sforzi e gli investimenti delle aziende agricole". Ecco che quindi la soluzione è solamente una, secondo il direttore di Coldiretti Aniello Ascolese: "Molti degli attacchi sono causati da cani ibridi, frutto di incrocio tra cani e lupi, e vanno catturati. Non c'è altra soluzione. La popolazione di canidi è in aumento così come quella di cinghiali, caprioli, storni e piccioni. L’agricoltura perde milioni di euro ogni anno a causa dei danni provocati da lupi e fauna".

Coldiretti ricorda infine che c'è tempo fino al prossimo 9 luglio per presentare, via telematica ad Artea, l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, o ai Caa, i Centri di assistenza in agricoltura, le domande di indennizzo. Possono fare richiesta dei risarcimenti i proprietari degli allevamenti di ovini, caprini, bovini, bufali, suini ed equini che hanno subito attacchi con danni diretti (uccisioni) o indiretti (perdita di produzione) nel periodo compreso tra il 15 novembre 2014 e la fine del 2015.

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