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Cronaca San Miniato

Fatture false e bancarotta fraudolenta: la Finanza sequestra oltre 700mila euro a famiglia di imprenditori

Le Fiamme Gialle, durante le indagini, hanno riscontrato molte condotte illecite attuate per danneggiare i creditori e il fisco

Nei giorni scorsi i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di San Miniato hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente di beni immobili e disponibilità finanziarie per un importo pari a 753.145,35 euro, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Pisa, nei confronti di quattro soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda giudiziaria. Le misure cautelari reali sono state realizzate a seguito di una complessa indagine condotta dalla Guardia di Finanza di concerto con la Procura della Repubblica di Pisa, che ha permesso di scoprire un articolato sistema fraudolento posto in essere da una famiglia di noti imprenditori del distretto industriale del cuoio.

I principali esponenti di questa famiglia cui facevano capo due società operanti nel settore del commercio all’ingrosso di cuoio e pelli, in fase di chiusura, hanno posto in atto una serie di condotte illecite, finalizzate a recare danni ai creditori e al fisco. In particolare, gli imprenditori hanno mirato a disperdere le scritture contabili ed extracontabili, oltre che a distrarre parte del patrimonio, in vista dell’inevitabile fallimento. In queste fasi, le quote societarie sono state cedute formalmente ad altri soggetti quali 'teste di legno', al fine di celare la loro reale presenza dietro il disegno criminoso. Inoltre, per gli anni 2019 e 2020, hanno provveduto a emettere una serie di fatture per operazioni inesistenti nei confronti di altre due società, operanti nel settore delle pelli e delle calzature, per favorirne l’evasione fiscale.

Le attività di indagine, svolte mediante accertamenti bancari, perquisizioni, analisi forensi, sommarie informazioni, controlli incrociati ed analisi della documentazione acquisita, hanno permesso, pertanto, di accertare in capo agli indagati, a vario titolo, i reati di:
- bancarotta fraudolenta documentale, per aver sottratto i libri e le scritture contabili societarie;
- bancarotta fraudolenta patrimoniale, per aver distratto dal patrimonio societario rimanenze di magazzino ed altri beni per un valore di oltre 1,1 milioni di euro;
- emissione ed uso di fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, risultandone una frode all’Iva per circa 720.000 euro.

All’esito delle attività, pertanto, sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini a sette indagati che dovranno rispondere a vario titolo di questi reati, e a una delle società coinvolte per la responsabilità amministrativa dell’ente di cui al D. Lgs. nr. 231/2001. Il procedimento penale è attualmente in corso e, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte a indagine sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga la sentenza irrevocabile di condanna.

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