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Cronaca

Sfida per il Rettorato: faccia a faccia tra i quattro candidati per il dopo Augello

L'incontro mercoledì al Polo Carmignani. Diverse le tematiche affrontate: dalle politiche di reclutamento del personale all'assenza di spazi destinati allo studio e alla didattica

Politiche di reclutamento del personale, dilatazione della carriera universitaria, separazione tra organi di indirizzo e organi gestionali, rapporti tra docenti e personale tecnico amministrativo. E ancora: carenze di aule e di spazi per la didattica, borse di studio, rapporti con altri enti ed istituzioni. Sono stati diversi i temi dibattutti ieri, mercoledì 11 maggio, durante l'incontro organizzato da Sinistra per..., Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani) e di Flc-Cgil-Federazione dei Lavoratori della Conoscenza. Incontro che ha visto sfidarsi in un 'confronto all'americana' i quattro candidati alla carica di Rettore dell'Università di Pisa: Giuseppe Iannaccone, Paolo Mancarella, Donato Aquaro e Mauro Tulli.

CONTINUITA' O CAMBIO DI ROTTA? Da una parte la continuità, rappresentata da Paolo Mancarella, dall'altra 'il cambio di rotta' con cui si propongono gli altri tre candidati. Un copione che si è in qualche modo ripetuto anche ieri. Maccarella, 56 anni, già prorettore alla didattica e considerato il grande favorito alla successione di Augello, non ci sta: ha fatto parte di un percorso ma pensa che descrivere la corsa a Palazzo della Giornata nei "termini di una sfida continuità e discontinuità sia fuorviante". In effetti dal confronto emergono diversi punti in comune tra gli aspiranti rettore, anche se gli altri candidati hanno cercato più di sottolineare gli elementi di 'rottura' che introdurrebbero rispetto agli ultimi sei anni di governo.

Tra i più 'agguerriti' Donato Aquaro e Giuseppe Iannaccone. Il primo, direttore di Ingegneria civile è forse il più critico nei confronti dell'amministrazione Augello: è deciso nel "ridare autonomia ai dipartimenti", lasciati "isolati" durante la precedente gestione "troppo accentratrice". Iannaccone, 47enne docente di ingegneria informatica, si candida a invece a diventare uno dei più giovani rettori d'Italia. Anche in questo caso le parole d'ordine sono quelle delle "specificità" e delle "diversità", da salvaguardare e valorizzare sia nei dipartimenti che nella suddivisione di ruoli tra personale docente e tecnico amministrativo. Approccio simile anche per Mauro Tulli, direttore del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, l'ultimo a iscirversi alla corsa per la successione di Massimo Augello.

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IL CONFRONTO. Si parte dalla carriera universitaria. Troppo lunga se è vero che solo il 49% degli studenti riesce ad ottenere più di 14 crediti formativi dopo il primo anno di università. Su questo aspetto c'è sostanziale omogeneità tra tutti i candidati. Le soluzioni individuate: investire sulla qualità della didattica, più orientamento in ingresso e più tutoraggio durante il primo anno di corsi. Iannaccone chiede che la presentazione dei corsi di studio sia fatta "in modo più realistico e meno promozionale" mentre Aquaro propone "test di ingresso solo come autovalutazione". Per Mancarella è poi "necessario avere più coraggio nel seguire le indicazioni che emergono dai questionari di valutazione degli studenti" mentre per Tulli serve "maggiore duttilità nei corsi di studio".

Si passa alla politica di reclutamento del personale ed in particolare all'eccessivo ricorso a "figure che costano meno e sono meno tutelate". Tutti d'accordo: è necessario fare qualcosa di più per combattere il precariato e puntare maggiormente su piani di reclutamento del personale "almeno di medio periodo". Per Mancarella è necessario che ci sia una "forte supervisione del dipartimento centrale", mentre Aquaro sottlinea ancora una volta la necessità di avere "più indipendenza e autonomia da parte dei dipartimenti". "Dottorandi e assegnisti di ricerca - dice invece Iannaccone - sono figure ibride che esistono solo in Italia e che non sono riconosciute come forza lavoro. Dovrebbero essere sostituiti con contratti a tempo determinato di 1/2 anni". Tulli propone invece di "inserire anche a Pisa la possibilità del post dottorato, per allineare la città alle altre capitali accamiche europee". Tutti d'accordo, invece, nella possibilità di "sottoscrivere dei protocolli per limitare il ricorso ai lavoratori esternalizzati, che lavorano per 800 euro al mese".

Particolarmente sentito il problema dei rapporti tra personale docente e personale tecnico amministrativo. "Perchè dovremmo votarvi?", chiedono questi ultimi. "Perchè in questi anni - risponde Mancarella - ho dimostrato di saper dialogare con tutti e trovare soluzioni condivise". Su posizioni opposte gli altri candidati: "Negli ultimi anni - sottolinea Tulli - c'è stata una tendenza generale all'appiattimento e contro ogni specificità" ed è quindi necessario "valorizzare maggiormente - dice Iannaccone - le differenze. Se su questo aspetto siete d'accordo con quanto fatto dall'amministrazione Augello allora potete anche non votarmi". Secondo Aquato l'università è infine "una comunità di pari" e per questo promette che "nella mia squadra di governo ci sarà anche un delegato del personale tecnico amministrativo".

Il più deciso a chiedere una netta separazione tra organi di indirizzo e organi gestionali è invece Tulli secondo cui è "fondamentale che gli amministrativi recuperino l'autonomia perduta in questi sei anni in cui non si è mai affrontato questo tema". Infine si passa a tematiche che riguardano più da vicino gli studenti. I candidati si dicono tutti d'accordo nell'elimiminare i dottorati senza borse di studio e nel favorire la mobilità internazionale degli studenti aumentando le borse di studio per chi va all'estero. Si passa poi agli studenti lavoratori "costretti - dice qualcuno dal pubblico - a pagare tasse troppo alte". "Come prorettore alla didattica - afferma Mancarella - in questi anni ho lavorato proprio su questo aspetto. Abbiamo già pronta una bozza di regolamento per introdurre la figura dello studente parziale. E' una questione di diritto allo studio, ma anche di dignità della persona".

Candidati d'accordo anche nel dire "basta alle grandi opere". "E' necessario recuperare il patrimonio edilizio dell'ateneo - dicono tutti i candidati - per fronteggiare la scarsità di aule destinate alla didattica e allo studio, e garantire più spazi aggregativi". Tra le soluzioni individuate: la riqualificazione dell'ex Gea e dell'ex dipartimento di chimica.

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