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Cronaca

Meningite: il M5S di Pisa lancia il confronto pubblico con medici ed istituzioni

Incontro di approfondimento sul caso toscano della malattia aperto alla cittadinanza previsto per sabato 12 marzo alle ore 10 in Sala Regia del Comune di Pisa

Far luce sullo "strano fenomeno" della meningite in Toscana, affrontando i temi della prevenzione e della gestione di quella che viene definita provocatoriamente "epidemia mediatica". E' previsto per sabato 12 marzo alle ore 10, in Sala Regia del Comune di Pisa, l'evento informativo promosso dal Movimento 5 Stelle di Pisa per discutere diffusamente dei 52 casi di contagio avvenuti in Toscana dal 2015, 14 casi solo nel 2016.

Sarà affrontata la questione vaccini, ma anche valutato l'operato di Regione ed istituzioni. Saranno presenti al dibattito il consigliere regionale M5S Andrea Quartini, membro della Commissione sanità; l'assessore alla sanità del Comune di Livorno Ina Dhimgjini; il presidente dell'Ordine dei Medici di Pisa Giuseppe Figlini; il direttore dell'Unità Ispan zona pisana Emanuela De Franco; il consigliere comunale e medico Odorico Di Stefano e l'omeopata Sergio Segantini.

Il problema meningite sarà quindi indagato insieme fra cittadini e professionisti, al fine di superare quella che a tratti si è configurata come una psicosi. "Abbiamo seguito il tam tam mediatico con preoccupazione - spiega la consigliera 5 Stelle Valeria Antoni - la politica ha avuto un approccio schizofrenico alla gestione dei casi. Prima la minimizzazione, poi gli aggiustamenti confusionari fino agli allarmismi, con l'ultimo caso del consiglio a chi viene in Toscana di vaccinarsi".

"Con questo evento - prosegue la Antoni - vogliamo offrire alle persone uno strumento per rispondere ai propri dubbi e per prendere decisioni, capire dove la politica ha sbagliato creando a tratti il panico. C'è stata un'incapacità a relazionarsi al problema, visti i tanti cambi di strategia. Faremo chiarezza, senza prendere posizione, anche sui vaccini. Vista la diffusione della malattia qualche dubbio sulla loro efficacia può esserci, considerato anche l'impatto economico di 27 milioni di euro stanziati dalla Regione".

Più nel dettaglio dell'anomalia del caso toscano entra l'attivista Stefano Mazzuca, ingegnere biomedico, già candidato alle regionali: "Il titolo è una provocazione, secondo l'Oms infatti si parla di 'epidemia' superati i 100 casi su 100mila abitanti e siamo ben al di sotto della cifra. L'abbiamo definita 'mediatica' per l'impatto che ha avuto sulla popolazione, ma i numeri non sono così preoccupanti, per quanto in netto aumento. Vogliamo fare quindi le domande ai professionisti del settore e sentire da loro le risposte".

"Sarà un confronto e non una conferenza - insiste Stefano - perché comunque degli aspetti anomali ci sono. Il primo: la meningite in Toscana colpisce persone anche di età maggiore alla fascia ordinaria. Il secondo: non esce dai confini regionali, concentrandosi nell'area dell'ansa dell'Arno. Cercheremo di capire inoltre se la percezione del rischio tramite i mass media ha influito sulla gestione del caso e se la difficoltà di reperire i vaccini dei cittadini sia dovuta da un'effettiva mancanza o anche per una poca disponibilità dei medici di famiglia".

"La prevenzione - afferma il consigliere Gianfranco Mannini - è un livello minimo di assistenza e deve essere obbligatoria e gratuita, far pagare il costo della prestazione del vaccino è illegittimo. E' un servizio garantito, contando anche il fatto che oltre ad evitare il male si evitano costi aggiuntivi per la cura".

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