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Cronaca

Coronavirus, negozi chiusi per Pasqua e Pasquetta: consentite le consegne a domicilio

L'ordinanza firmata da Giani in vigore il 4 e 5 aprile riguarda negozi di generi alimentari, supermercati e tabaccai. Restano aperte farmacie, parafarmacie ed edicole

Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha firmato un'ordinanza per domenica 4 e lunedì 5 aprile 2021, che prevede la chiusura di negozi di generi alimentari, supermercati e tabaccai. Le uniche attività commerciali a rimanere aperte saranno farmacie, parafarmacie e rivendite di giornali. La scelta deriva dalla necessità di limitare comportamenti ed assembramenti che potrebbero accrescere il rischio di diffusione dell'epidemia da Covid-19, alla luce del numero di contagi ancora alti e della particolarità diffusività delle varianti al momento presenti.

Da qui la decisione di chiudere anche i generi alimentari: "il fatto di uscire dalle proprie abitazioni per fare acquisti, o anche di consumare in spazi pubblici - si legge nell'ordinanza - potrebbe determinare situazioni tali da pregiudicare le misure invece necessarie per arginare la diffusione della pandemia".

I negozi di generi alimentari e di prima necessità potranno in ogni caso raccogliere ordini online o telefonici e consegnare i prodotti al domicilio del cliente. Sarà vietato farlo presso l'esercizio commerciale. Bar e ristoranti potranno restare aperti per assicurare l'asporto, come previsto dalle disposizioni nazionali per le zone rosse.

Plaude alla decisione il segretario generale Filcams Cgil Toscana Stefano Nicoli: "Apprezziamo davvero la scelta della Regione Toscana, che risponde a una richiesta lanciata dai sindacati. E’ un’azione necessaria per la tutela di lavoratori e cittadini. Ma purtroppo non basta. Ci stiamo battendo da tempo, perché necessario, per contingentare le aperture e gli orari nei punti vendita. La gente deve comprendere che fare la spesa non è una buona scusa per uscire. Chiediamo che la Regione emani un’ordinanza di chiusura per le attività commerciali anche per il 25 aprile e Primo Maggio perché i lavoratori del commercio possano festeggiare degnamente la Liberazione e la festa dei lavoratori, anche se in modalità Covid-19, e perché possano avere un momento di ristoro".

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