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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

'Pronto Badante', servizio in crescita: "Serve più sostegno all'assistenza domiciliare"

I dati mostrano un aumento degli aiuti necessari agli anziani. L'assessore Gambaccini: "Problema complesso, chiediamo sforzo ulteriore alla Regione"

Crescono i numeri di 'Pronto Badante', il servizio finanziato dall’amministrazione regionale e da tre anni gestito sul territorio dalla Misericordia di Navacchio, insieme alla Cooperativa Paim e al Consorzio Cori, con il supporto della Società della Salute della Zona Pisana. Il progetto si propone di sostenere le persone anziane (over 65) residenti in Toscana, e le relative famiglie, nel momento in cui si presenta per la prima volta una situazione di fragilità. In provincia le richieste sono passate da 353 a 532 in un anno, con il trend in crescita anche nella gestione del 2019/202 se è vero che dal 25 marzo ad adesso ne sono già state fatte 354.

Il servizio si attiva con un numero verde (800.593388 attivo da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19.30 e il sabato dalle 8 alle 15) contattabile da qualunque luogo della Regione. Entro 48 ore dalla chiamata c'è l'intervento di un operatore sociale autorizzato direttamente nell’abitazione della persona in condizione di necessità, per valutare tutte le possibilità, inclusa l’eventuale erogazione di un contributo di 300 euro una tantum per l’attivazione di un rapporto di lavoro regolare e occasionale con un’assistente familiare, fino ad un massimo di 30 ore. 

Nel 2018/2019, su 532 richieste formulate, ne sono state accolte e gestite 435 (+38% rispetto al 2018). L’83% delle richieste ha riguardato anziani ultra75enni, fra i quali oltre la metà (43% del totale) 'over 85'. Nella stragrande maggioranza degli interventi (70%) gli operatori hanno rilevato un bisogno di tipo assistenziale. Il contributo una tantum di 300 euro è stato richiesto ed erogato all’81% degli anziani seguiti, mentre nel 19% dei casi la famiglia ha rinunciato. Fra gli otto comuni seguiti dal progetto Pisa pesa per oltre la metà (55%), seguono Cascina (14%), San Giuliano Terme (13%), Vicopisano (6%), Crespina/Lorenzana (4%) e Calci e Vecchiano (entrambe 3%).

A tracciare la situazione in un apposito convegno, ieri 25 ottobre, sono state l'assessore regionale Stefania Saccardi e la presidente Sds pisana Gianna Gambaccini. Quest'ultima ha rilanciato: "Il problema dell’anziano non autosufficiente è ampio e complesso. Il fatto che solo nella zona di Pisa vi sia una lista d’attesa di circa 100 anziani per l’ingresso in Rsa e che circa 500 siano già stati accolti, è sintomatico del fatto che il sostegno alla domiciliarità non è sufficiente: la condizione di burnout delle famiglie che assistono al domicilio l’anziano non autosufficiente fa lievitare progressivamente le richieste di ingresso nelle strutture".

Cosa serve secondo l'assessore: "Nel territorio dell’Asl Toscana Nord Ovest sono stati destinati al fondo per la residenzialità circa 50 milioni di euro, ma è stimato che per soddisfare le richieste e azzerare le liste di attesa servirebbero ulteriori 15 milioni. Ed è proprio questo sforzo che noi chiediamo alla Regione. Per quello che è di competenza della nostra amministrazione per i temi specifici del Comune di Pisa delegati alla Società della Salute, mi impegno a far sì che l’investimento di 644mila euro destinati alla delega 'assistenza domiciliare' sia utilizzato per potenziare al massimo l’intervento economico alla domiciliarità: nello specifico vengono utilizzati in media per le famiglie che lo richiedono, in base a Isee, 100 euro mensili per assistenza domiciliare indiretta (ADI) e 200 per il buono badante. Il mio obiettivo è incrementare ad una media di 200 euro per ADI e 500 per buono badante".

L’assessore regionale alle politiche sociali e al welfare Stefania Saccardi ha lanciato altre due linee d’intervento, "rivolte alla non autosufficienza e alle demenze e che si propongono, da un lato di sostenere la rete dei centri diurni e dall’altro di assicurare un supporto, anche economico, alle tante famiglie che decidono di assistere gli anziani a casa". Un suggerimento anche dal Presidente della Misericordia di Navacchio: "E’ fondamentale proseguire con 'Pronto Badante' con le modalità attuali, ma occorre anche cominciare a pensare seriamente all’accreditamento e al riconoscimento delle professionalità delle lavoratrice".

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