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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sviluppo Pisa deve pagare 27 milioni di euro di debiti, i Cobas: "Pericolo svendite"

Approvato dall'assemblea dei soci il piano per liquidare la società di proprietà della Pisamo con il saldo integrale dei debiti. I Cobas: "Si parla di vendite immobiliari notevoli. Se la società è indebitata non devono essere i cittadini a pagare"

Un debito complessivo di 27,1 milioni di euro, da appianare con una serie di azioni tra cui "la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la sua alienazione". E' quanto emerge dal verbale approvato il 30 aprile scorso dall'assemblea dei soci della Sviluppo Pisa Srl, la società di scopo costituita in funzione della realizzazione del Progetto Sesta Porta e di cui Pisamo (azienda quasi interamente di proprietà del comune di Pisa) detiene il 100%. Avendo completato il progetto per cui era nata, l'azienda è stata posta in liquidazione il 12 dicembre 2014.

L'OPERAZIONE SESTA PORTA. La Sesta Porta, zona stazione, è il nuovo 'terminal' in cui integrare il trasporto ferroviario con quello urbano, pubblico e privato. Parte essenziale del progetto è un grande edificio che accoglierà vari uffici (Pisamo, Ctt, Polizia Municipale, Ingv). L'operazione è stata realizzata da Sviluppo Pisa ed è costata complessivamente 27,1 milioni di euro. Di questi 16,5 milioni di euro sono stati finanziati dalle banche (10 milioni per un mutuo ipotecario e gli altri 6,5 debiti medio termine).

ESTINZIONE DEL DEBITO E VENDITA DI IMMOBILI. Nella delibera dell'assemblea si parla di estinzione delle pendenze attraverso una serie di azioni. Una di queste prevede un piano di alienazione di alcuni locali per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 17,5 milioni di euro.

Per arrivare a coprire i 27 milioni di debiti la Sviluppo Pisa prevede di incassare 8,3 milioni di euro (6,8 + Iva) dal Comune di Pisa per la cessione della Ex Sepi avvenuta nel dicembre 2014. A questi si aggiungono 1,6 milioni di euro derivanti dalla monetizzazione del credito Iva e le somme da incassare dall'Ingv (la stima "prudenziale" di Sviluppo Pisa parla di 1,5 milioni, ma c'è un contenzioso ancora in atto). In sostanza, se la strategia proposta dal liquidatore e approvata dai soci venisse applicata secondo le previsioni, entrerebbero nelle casse della società 28,9 milioni di euro. "Alla luce di questi numeri - si legge nel verbale dell'assemblea - riteniamo che la liquidazione possa essere ultimata con il pagamento integrale dei debiti, salvo ulteriore perdite di valori dei beni immobiliari in conseguenza del perdurare della crisi".

L'ATTACCO DEI COBAS. La strategia approvata dai soci non piace ai Cobas che attaccano l'Amministrazione parlando di "ennesimo tentativo di svendita di immobili pubblici". "Nella delibera si parla di vendite immobiliari notevoli - scrivono in una nota - ma sappiamo bene che il Comune non è particolarmente fortunato con le vendite immobiliari, basti ricordare che stava per svendere l'ex Telecom a un prezzo vantaggioso solo per la Fondazione Pisa. Se la società è indebitata non devono essere i cittadini a pagare".

I Cobas parlano anche dell'indebitamento della Sviluppo Pisa con le banche: "La società ha un debito di 16,5 milioni di euro di cui 10 milioni per un mutuo ipotecario. Ci auguriamo che l'ipoteca sia solo sulle porzioni di immobili da vendere, non vorremmo che anche la Polizia Municipale e gli uffici comunali siano a rischio di sfratto".

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