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Cronaca Centro Storico

Piscina dietro la chiesa di San Zeno, scatta la diffida: "Trenta giorni per rimuoverla"

Il Comune da seguito a quanto annunciato inviando una comunicazione formale alla proprietaria della struttura che ora ha trenta giorni di tempo per riportare i luoghi alla loro condizione originaria

Trenta giorni di tempo per rimuovere la piscina e ripristinare il terreno allo stato dei luoghi precendente l'abuso. Se la struttura non sarà rimossa entro i termini stabiliti, allora ci penserà il Comune chiedendo poi il rimborso delle spese sostenute alla proprietaria. Scatta la diffida per il ripristino del terreno comunale tra le mura e l'antica chiesa di San Zeno, occupato abusivamente dalla piscina di 10 metri per 4.

Palazzo Gambacorti dà dunque seguito con atti formali all’iter che aveva cominciato con una denuncia alla Procura della Repubblica "per illecito edilizio", come il Comune aveva anticipato in una nota. La proprietaria del terreno confinante con la chiesa aveva fatto installare sul terreno comunale adiacente, in un'area vincolata dalla Soprintendenza, una piscina prefabbricata a cui poteva accedere grazie ad un passaggio esclusivo. Contro di lei, oltre alla denuncia alla Procura, continua a pendere anche quella alla Soprintendenza, dato il vincolo culturale e paesaggistico dell'area.

La vicenda è venuta alla luce la scorsa settimana a seguitito dei sopralluoghi effettuati nel mese di giugno dai tecnici comunali presso il camminamento delle mura recentemente recuperato. Nei giorni successivi c'è stata la verifica degli uffici competenti, che chiaramente non hanno trovato nessun permesso per la struttura.

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