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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Geofor, clima teso con i lavoratori: i sindacati dubbiosi sul futuro di Reti Ambiente

Con due note distinte la Cgil e i Cobas denunciano il peggioramento delle condizioni di lavoro e chiedono spiegazioni circa le prospettive dei dipendenti con Reti Ambiente

Condizioni e prospettive di lavoro difficili per i lavoratori Geofor. E' quello che denunciano Fp Cgil e Cobas Igiene Ambientale, in vista dello scioglimento di Geofor e l'entrata nel soggetto unico Reti Ambiente, per una gestione mista pubblico-privata del servizio.

CGIL. La Cgil spiega che "si stanno verificando nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori delle situazioni pesanti ed inaccettabili che mettono in discussione alcuni diritti e il modello di relazioni sindacali previsto da contratto nazionale di lavoro dell'Igiene Ambientale-Federambiente".

"Come Fp Cgil - prosegue il sindacato - in questi mesi di transizione verso il gestore unico dei rifiuti non comprendiamo quale sia l'intento della Geofor nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori se non quello di rompere con un modello di relazioni sindacali consolidato e di rivolgersi direttamente ad ogni lavoratore in modo o aggressivo o paternalistico. Per adesso il risultato è stato quello di peggiorare il clima aziendale interno." Per questo è stata chiesta la convocazione di un tavolo fra Rsu e le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale "per svelenire il clima attule e riprendere un confronto".

Lunga la lista di criticità segnalate dalla Cgil. Si parla anche di "tentativi di demansionamento massivo, senza giustificazioni, di lavoratrici e lavoratori, presentando alla Rsu un semplice prospetto di figure da demansionare, forzando l'applicazione delle normative introdotte senza una generale e reale riorganizzazione aziendale; invio massivo di contestazioni disciplinari nella parte amministratiza degli uffici exTia senza contestazione precisa e dettagliata della eventuale mancanza da parte delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti".

COBAS. I Cobas affidano ad una lettera aperta al presidente Geofor Marconcini i loro dubbi circa il futuro prossimo dell'azienda.

"Martedi' 19 aprile - si legge nella nota - si terrà la assemblea straordinaria di Geofor per adottare il nuovo e provvisorio statuto societario in attesa che Geofor confluisca in Reti ambiente, una società al 55% pubblica formata da un centinaio di comuni toscani. Nella lettera inviata dal presidente Marconcini alla utenza leggiamo una sorta di compiacimento per il percorso avviato, da parte nostra non possiamo che denunciare il fatto che per i lavoratori degli appalti non ci saranno le stesse garanzie assicurate ai dipendenti delle aziende partecipate, i primi continueranno ad essere alla mercè del Jobs act inquadrati ancora con contratti sfavorevoli, salari da fame e orari più lunghi".

"La costituzione di Reti Ambiente - prosegue il sindacato - lascia nell'igiene ambientale una vasta area di lavoro sottopagato, per questo ci saremmo attesi dal Presidente Marconcini meno ottimismo e un po' più di realismo soprattutto alla luce dei dati sui media che confermano le perdite, pagate con i soldi della cittadinanza, dell'inceneritore di Ospedaletto. Siamo certi che la pubblicizzazione di Geofor sia un fatto importante, peccato che da qui a un anno e mezzo questa operazione sia vanificata dalla vendita del 45% di quote ad un soggetto privato che farà il bello e il cattivo tempo in Regione Toscana gestendo a tutti gli effetti Reti Ambiente, una grande società, lo ripetiamo, a maggioranza pubblica ma gestita da un privato".

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