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Cronaca

Gioco del Ponte, gravi problemi a Mezzogiorno: "La Parte deve essere commissariata"

La proposta arriva dal consigliere anziano Luca Ravagni: "Edizione 2022 ricca di criticità. Dobbiamo stringere i tempi per la manifestazione del 2023"

A poco più di sei mesi dall'edizione 2023 del Gioco del Ponte e a distanza di un lasso temporale altrettanto lungo dalla battaglia vinta dalla Parte di Tramontana nel 2022, il consigliere anziano Luca Ravagni espone le criticità emerse prendendo spunto dalla mancata partecipazione della magistratura di Sant'Antonio, che non salì sul ponte di Mezzo in seguito alla diatriba su alcuni certificati medici dei combattenti giudicati inidonei dal Comune.

"Nel 1982 il gioco venne ripristinato dopo una lunga pausa durata decenni, da quel momento mai una squadra non ha né sfilato sui lungarni e né montato sul ponte - afferma Ravagni - Possiamo quindi osservare come la disorganizzazione e la malagestione siano state sovrane nel 2022; dopo due anni di fermo la ripresa delle edizioni storiche e rievocative dovevano essere curate in tutti i loro aspetti. Nei locali della vestizione i costumi non sono stati messi a disposizione, ma lasciati sparsi all’interno dei corridoi e delle stanze, senza dare nessun indirizzo o aiuto ai partecipanti. Non è stato fatto alcun controllo neanche per quanto riguarda la metodologia di recupero dei materiali del gioco (ferri e armi),  per non dimenticare della mancata gestione dell’inquadramento e scorrimento dei cortei, lasciati alla libera interpretazione. Dato il grande sforzo finanziario fatto dal Comune per il rifacimento dei costumi, questi dovevano essere certificati da parte di esperti che vantano titoli accademici nel settore dell’abbigliamento storico".

Il consigliere anziano prosegue: "La Parte di Mezzogiorno si trova senza un reale comando. Il Generale ha inizialmente dato le dimissioni e successivamente le ha ritirate, dando segno di avere dei problemi che non sono stati affrontati nei tempi dovuti. Il 12 luglio, io e altri consiglieri, abbiamo fatto richiesta di un urgente convocazione del Consiglio degli Anziani per discutere delle criticità emerse, ma senza successo dato che non c’è stata nessuna risposta. L’articolo 8 del Regolamento Generale del Gioco del Ponte cita: 'Su richiesta motivata di almeno un terzo dei membri del Consiglio degli Anziani, l’Anziano Rettore deve convocare entro dieci giorni la riunione del Consiglio', questo è stato convocato il 6 ottobre, 3 mesi dopo la richiesta, ed è stata costituita una commissione disciplinare per individuare le responsabilità della magistratura del S. Antonio".

Luca Ravagni conclude: "Ritengo sia grave arrivare a pochi mesi dal prossimo gioco senza aver discusso la situazione del S. Antonio. Il giorno del gioco durante la diatriba tra le parti di Mezzogiorno/Tramontana e il Comune sarebbe stato opportuno  un intervento diretto da parte dell’assessore Filippo Bedini, senza delegare. In questa situazione il mio più grande dispiacere va ai partecipanti e al gioco ma soprattutto alla mia città, che è stata trascurata e non trattata con l’amore che si merita. La proposta è quella di convocare il Consiglio degli Anziani urgentemente con il commissariamento della Parte di Mezzogiorno per garantire il gioco del 2023 ed evitare cosi di bruciare eventuali candidati di Mezzogiorno che potrebbero ricostruire la Parte nei prossimi cinque anni e che si troverebbero ora a dover fronteggiare le pesanti criticità con soli cinque mesi di lavoro, senza garanzia di continuità nella prossima legislatura".

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