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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Calci

Incendio Monte Serra, un residente: "Scene da film horror, lingue di fuoco di 50 metri e panico in strada"

Il racconto di un cittadino di Calci, Marco Malloggi: "Abbiamo aiutato i volontari con cibo e acqua"

Una serata da "film horror", il cui solo pensiero "mette ancora i brividi", ma che non ha impedito ad una 'storica' famiglia di Calci, la famiglia Adami, di dare il suo contributo a favore dell'intera comunità. A raccontare quanto accaduto è Marco Malloggi. "La nostra famiglia - spiega Malloggi - non è tra quelle sfollate. Viviamo nella zona del Parco della Fonderia, che si trova vicino alla Certosa e a Montemagno, che però non è stata minacciata dalle fiamme".

"Ho saputo dell'incendio intorno alle 22 (di lunedì 24 settembre, ndr) - continua Malloggi - mentre ero sul divano. Mi è arrivato un messaggio da una mia amica di Pisa, lì per lì non mi ero accorto di niente. A quel punto sono uscito di casa per capire la situazione. Veder degenerare le fiamme in quel modo in nemmeno un'ora è stato impressionante. Ricordo il panico totale per le strade del paese, il fumo che impediva di vedere perfino a pochi metri distanza, le difficoltà a respirare, i mezzi dei soccorsi che impazzavano per le strade, lingue di fuoco lunghe anche 50 metri. Scene da film horror che mi mettono i brividi ancora adesso".

Guarda il video: il Monte Serra distrutto dalle fiamme

E' a quel punto, fin dalla primissima fase del rogo, che si è attivato lo zio, Andrea Pasco, titolare di un'impresa edile stradale e proprietario del ristorante, ormai chiuso da una decina di anni, 'La Rosa dei Venti', in località Santallago. "Una zona, quest'ultima - afferma ancora Malloggi - che si trova sul versante del Monte Serra opposto a quello colpito dalle fiamme. Tra i vari mezzi che mio zio utilizza per i suoi servizi c'è anche un camion cisterna che può trasportare fino a 3500 litri di acqua. Così quando ha saputo dell'incendio ha cercato anche lui di dare il suo contributo, facendo la spola tra l'area ex 'Ipa Barsotti', dove si trova il Centro intercomunale di Protezione Civile del Monte Pisano, e le varie aree che via via venivano minacciate dalle fiamme, per rifornire di acqua i mezzi e gli uomini impegnati a tentare di domare l'incendio. E' andato avanti così per tutta la notte e per gran parte del giorno successivo". 

Ieri, martedì 25 settembre, è stato poi lo stesso Malloggi a dare un aiuto ai volontari impegnati a spegnere il rogo in località Tre Colli. "All'inizio avevo pensato di portare un piatto di pasta a mio zio - racconta Malloggi - che in pratica era a digiuno dalla sera prima. Poi però ho 'raccolto tutte' le cose che avevo a portata di mano in casa: tre chili di pasta, acqua, caffè, alcuni snack e merendine. A quel punto, erano circa le 11, dopo aver chiesto il permesso ai Vigili del Fuoco che coordinavano le operazioni, le ho portate con lo scooter ai volontari all'opera sul campo. Alla fine sono riuscito a fornire qualcosa da mangiare a 25/30 persone. Poco dopo sono arrivati anche i pasti forniti dalla Protezione Civile".

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