Licenziamenti Camp Darby, il PD: "Facciamo tutto il possibile"
Depositata un'interpellanza per la crescente preoccupazione sui licenziamenti a Camp Darby. Il documento è stato firmato da più di 30 deputati del Partito Democratico
La vicenda sui licenziamenti a Camp Darby continua a fare rumore. A farsi sentire anche il PD pisano che, con un'interpellanza promossa da Maria Grazia Gatti e Paolo Fontanelli, richiama l'attenzione sulle procedure scorrette denunciate dai sindacati e chiede al governo un maggior coinvolgimento per trovare soluzioni che salvaguardino maggiormente i lavoratori di Camp Darby.
L'interpellanza sottolinea che la situazione è ancora più grave di quella descritta mesi fa, poiché i contatti con i rappresentanti civili e militari statunitensi non hanno dato alcun frutto e la procedura di riduzione del personale si sta compiendo tramite comunicazioni di trasferimento e lettere di licenziamento.
Secondo il documento presentato dal Pd la procedura è del tutto scorretta, in quanto ignora l’obbligo di un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, previsto dalla legge 223/91. Il futuro dei 67 lavoratori (55 dopo la ricollocazione di 12 unità) e delle rispettive famiglie sembra essere sempre più fosco.
Per adesso quindi le uniche alternative sembrerebbero essere solo licenziamento e trasferimento, che per molti rappresenta un’ipotesi quasi impossibile, a causa delle situazioni familiari: molti di loro hanno figli che frequentano le scuole pisane o coniugi che lavorano in zona.
Il PD non vuole che si diminuisca l'attenzione su un problema importante e chiede che il Ministro della difesa valuti ogni possibile soluzione alternativa, evitando ai lavoratori di subire la perdita del posto del lavoro o un dispendioso trasferimento, non semplice sia dal punto di vista umano che professionale.